fbpx

Turnista VS Artista: che tipo di musicista sei?

4 minuti! Questo è il tempo di lettura stimato per questo articolo

Essere un musicista turnista è un sogno di molti, non ci sono dubbi.

Ma anche salire su un palco davanti a migliaia di fans che cantano le canzoni che tu hai scritto, arrangiato e registrato non deve essere male, voi che dite?

 

Ovviamente stiamo parlando di 2 cose diverse, ma che, in fondo, sono 2 facce della stessa medaglia. Quella he ci vede, finalmente, realizzare il nostro sogno ( o obiettivo ) di vivere di sola musica.

Sono 2 strade parallele, a mio modo di vedere, per chi ha le idee chiare su quale delle 2 percorrere. Ovviamente, all’inizio possono anche non esserlo, nel senso che chiunque può pensare di “assaggiare” entrambe le situazioni per poi decidere qual è quella che più si addice al proprio modo di interpretare la musica; ma prima o poi arriva il momento di fare una scelta, con tutto quello che ne consegue.

Ora, le conseguenze reali e durature dell’una o dell’altra scelta sarebbe utile che le trattiate con voi stessi e con chi vive con voi, non voglio scendere nei dettagli…

Ma le conseguenze immediate, invece, sono quelle che influenzeranno notevolmente il vostro modo di porvi rispetto a tutto ciò che è musica, rispetto a chi la musica la fa e la farà con voi e anche rispetto al proprio modo di suonare lo strumento, sia esso il nostro basso ma anche altri, ovviamente sarà così per tutti!

 

Ho provato a indicarvi una via da seguire partendo da 5 punti imprescindibili dal lavoro del musicista, per capire le reali differenze tra l’una e l’altra strada e aiutarvi a capire quale potrebbe essere la migliore.

Il primo punto è il repertorio: se aspirate ad essere un musicista turnista, preparatevi a doverne imparare tanti e in poco tempo; preparatevi a dover affrontare generi e stili sempre diversi, e sempre come se quello fosse il vostro preferito e quello in cui siete più bravi. Preparatevi a dover affrontare situazioni musicali totalmente diverse, magari nel giro di pochi giorni,e dover dare sempre il massimo. Un giorno magari sarete dei trasgressivi rockettari e il giorno dopo potreste essere eleganti jazzisti…

Questo non accadrà se avrete optato per la strada dell’artista; nel senso che probabilmente avrete un vostro repertorio che può essere quello del o dei vostri dischi, qualche cover riadattata, brani aggiunti per un certo spettacolo in particolare, al limite, ma che comunque andrà a pescare sempre da quello che il vostro “range”, la vostra competenza. Potreste pensare di essere più fortunati dei turnisti in questo senso, ma, magari avrete maggiori difficoltà proprio perché ciò che andrete a proporre sarà materiale vostro e anche solo per una questione di orgoglio ci terrete che sia tutto sempre perfetto.

 

Strettamente collegato al primo punto c’è il secondo, ovver un occhio di riguardo per la STRUMENTAZIONE. Se sarete turnisti dovrete essere pronti, probabilmente, a soddisfare le più disparate esigenze, e di conseguenza con ogni probabilità dovrete avere un setup veramente ampio, per coprire la più grande quantità possibile di sonorità. Al contrario, se siete artisti vi dovrete occupare di coltivare al meglio il vostro unico sound, che quindi richiederà la stessa strumentazione lungo gli anni, senza che si rendano necessari stravolgimenti.

 

Ciò che invece è forse più importante per un artista è il terzo punto: il look e l’atteggiamento.

Si, perché, anche se vi sembrerà strano, potrà essere proprio quello che può fare la differenza.

La confezione deve essere importante tanto quanto il prodotto, quindi se suonate bene, avete dei bei brani, ma, quando poi salite sul palco, sembrate degli impiegati di banca, probabilmente state sbagliando qualcosa ( a meno che il nome della vostra band non sia “Gli impiegati di banca” e quindi quello sarà il look giusto ).

Chi sarà un musicista turnista non avrà modo di decidere quale dovrà essere il proprio look, perché probabilmente verrà deciso da chi avrà pagato l’ingaggio e non si potrà discutere.

 

Un altro aspetto molto importante è il quarto punto: l’attitudine a vendersi.

Che piaccia o no, l’aspetto del business nella musica è uno dei più importanti e non si può prescindere da esso. Ora, l’unica differenza tra le 2 categorie, in questo caso è come fare business e soprattutto a chi rivolgersi.

Se siete turnisti dovrete provare a proporvi giocando sulle vostre capacità a chi è disposto a pagare per avervi; sia esso il gestore di un locale, il tour manager di un cantante famoso o chiunque altro. L’artista, all’inizio, dovrà lottare per trovare spazi per suonare, e purtroppo l’aspetto economico è l’ultimo da tenere in considerazione; la crescita da cercare sta nell’avere un pubblico da fidelizzare e far crescere nel tempo, tramite la vendita della propria musica, sia informa fisica che digitale.

 

Ma l’aspetto più importante di tutti, in entrambi i casi è il quinto punto: la preparazione.

Se per il turnista il discorso può apparire abbastanza scontato, per l’artista spesso purtroppo non lo è. Negli ultimi anni ho notato che passa spesso il concetto che per sfondare bisogna solo avere l’idea giusta, non importa essere bravi. Ecco: non c’è niente di più sbagliato. Se vorrete vivere un giorno, di sola musica, della vostra musica, dovrete essere dei musicisti, e per potervi definire tali dovrete avere una solida preparazione; preparazione musicale non significa necessariamente essere bravi a leggere uno spartito, ma conoscere le regole della teoria, avere chiari i concetti di tonalità accordi, armonia e saper dimostrare di averne padronanza anche sullo strumento, sempre.

 

E questi sono secondo me i cinque punti che dovrete curare e che vio serviranno per capire al meglio che tipo di musicista sarete. Se poi ne avrete voglia, potrete provare a capirlo anche attraverso il questionario che trovate qui.

Fatemi sapere come va!

 

Di |2019-02-11T23:23:43+01:00Gennaio 25th, 2019|basso elettrico, blues, country music, dominanti secondarie, Esercizi per basso, Funky music, Muse, musica, red hot chili peppers, rockabilly, teoria musicale|Commenti disabilitati su Turnista VS Artista: che tipo di musicista sei?

COUNTRY BASS: IMPARA A SUONARE COME UN VERO COWBOY

2 minuti! Questo è il tempo di lettura stimato per questo articolo

Country bass, ovvero: I cowboy suonavano il basso?

Scherzi a parte, sapete bene come la penso riguardo al fatto di suonare al meglio più generi e stili sul nostro strumento  (  e non solo sul nostro, ma qui ci occupiamo di basso ); e a tal proposito, il country, e quindi quello che chiamo Country bass, diventa un tassello importante, e, a mio modo di vedere, anche parecchio divertente.

 

Quindi, come si suona il Country?

Per capire al meglio come fare del buon Country bass, è fondamentale conoscere quanto meno le origini del genere, e gli sviluppi che ha avuto nel corso degli anni, con la nascita di alcuni stili, che, anche in questo caso, possiamo identificare come sottogeneri.

La Country music ha le sue radici, pensate un pò, in Europa. E’ dai qui che arrivano le prime tracce di qualcosa che si trasformerà poi nella tipica musica americana. E, se ci fate caso, delle tracce di Europa si trovano tutt’oggi nel genere; pensate al violino ( strumento di tradizione europea ), o al mandolino ( tipicamente italiano )! da un punto di vista puramente bassistico ritroviamo la tradizione europea nel classico modo di accompagnare country, ovvero l’alternanza di I e V in quarti ( ascoltate l’orchestra di liscio alla prossima festa di piazza e capirete meglio a cosa mi riferisco… ).

La musica country ha origine rurale, è infatti dalle campagne del sud degli States che inizia a prendere la forma che oggi conosciamo, sotto il nome di “Hilbilly” music, ovvero la musica degli Hillbillies, i contadini di quella zona del mondo.

Negli anni ’50 il genere, ormai conosciuto in tutti gli Stati Uniti, pone il quartier generale della sua discografia a Nashville, da cui fioriranno alcuni degli artisti più importanti di sempre, e nel corso degli anni, subirà influenze anche da altri tipi di musica americana, in particolare dal rock’n roll, musica che vede la luce proprio in quel periodo e che da il nome anche a quel sotto genere che nasce di fatto con l’incontro tra i 2 mondi: Rockabilly, è infatti una parola che deriva da “Rock” e “Hilbillie”.

L’industria discografica country nei decenni successivi è in costante crescita fino a quando, negli anni ’90, con la nascita del ballo che ancora oggi gli viene associato, la “line dance”, si espande in tutto il mondo.

Dall’incontro della musica country con altri generi e stili sono nati dischi e artisti che vale assolutamente la pena di menzionare, dagli Eagles a Jackson Browne, fino a James Taylor o Neil Young.

Il basso country, come dicevo, consta principalmente di questo modo di accompagnare molro “popolare” su tonica e quinta, ma, a seconda poi degli stili che vogliamo ottenere, ci possono essere più o meno varianti.

Quali sono? beh, di sicuro, il consiglio che vi posso dare è di guardare il video, scaricarvi le partiture che trovate nella sezione download, e farvi più repertorio possibile!

Arrivederci, Gringo!

 

Di |2018-10-12T13:35:26+02:00Ottobre 5th, 2018|basso elettrico, blues, country music, musica, rockabilly|Commenti disabilitati su COUNTRY BASS: IMPARA A SUONARE COME UN VERO COWBOY

Titolo

Torna in cima