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Come creare un fill di basso in 3 passi

Credo sia capitato prima o poi a tutti i bassisti del mondo: stai suonando un brano, dalla linea di basso abbastanza ripetitiva ( e di conseguenza noiosa ), e ad un certo punto ti prende la voglia di inserire quella “cosa”, che sul disco non c’è probabilmente, ma se ti esce come pensi sarà apprezzatissima, e in ogni caso, ti sarai divertito un po’ di più.

 

Ti è capitato, vero?

https://www.youtube.com/edit?o=U&video_id=aMHuV225gt4

 

Il problema è che spesso non sai cosa fare, oppure tutto quello che ti viene in mente non ti piace; spesso il problema è che lo spazio è veramente limitato ( meno di una battuta ), magari il tempo del brano è piuttosto veloce, e la conseguenza è che non facciamo niente, o se lo facciamo, poi il risultato non ci soddisfa.

Come fare?

 

Oggi provo a darti delle regole, 3 semplici regole da tenere in considerazione e dalle quali puoi partire per sviluppare le tue idee, i tuoi “fill”.

Con il termine “fill” solitamente ci si riferisce a qualcosa che ha più a che fare con la batteria che con il basso, ma noi prendiamo in prestito il termine per identificare quello che effettivamente andiamo a fare: un “break” all’interno del solito groove, che ci ricolleghi all’inizio di una nuova sequenza del brano ( una nuova strofa, il ritornello, ecc. ).

La differenza principale rispetto a quello che fanno i batteristi è che noi dobbiamo pensare anche alle note, ed è proprio da qui che voglio partire: stabilite prima di tutto da cosa volete attingere: la scala della tonalità del pezzo? Le note dell’accordo su cui vi trovate in quel momento? La scala blues? Potete usare ciò che vi pare ( che sia coerente con il brano, ovviamente ), ma sarebbe buona norma pensare a queste cose prima di buttarsi in un fraseggio ( soprattutto se siete alle prime armi o comunque questa situazione rappresenta per voi un ostacolo ).

Decidere cosa usare vi porta anche a decidere di conseguenza alla zona della tastiera in cui volete operare; spesso è più utile non spostarsi troppo dalla zona in cui vi trovate in accompagnamento, soprattutto se il brano è veloce; in linea di massima potete adattare la vostra idea alla parte di tastiera in cui vi trovate.

 

Per riuscire in un buon fraseggio, però, è ancora più importante la seconda regola: il ritmo. Una frase bella è una frase che sia interessante anche dal punto di vista ritmico. Cercate di pensare come farebbe un batterista: per loro la componente ritmica è importantissima, non avendo le note. Immaginate un fill di batteria nel punto in cui vorreste inserire il vostro fill di basso e poi provate a metterci su delle note, seguendo i criteri con cui le avete pensato seguendo la prima di queste 3 regole.

 

L’ultima ma più importante regola è questa: non esagerate. Il fill è bello se all’interno di un brano lo mettere una o al massimo 2 volte, non di più. Non cercate la finezza alla fine di ogni singola parte del brano. Prima di tutto rischieresti di scontrarvi con il fill vero e proprio del batterista, facendo in modo che non si capisca né quello che state facendo voi né quello che sta facendo lui.

In più troppi fill di basso fanno perdere l’attenzione e rischiate in questo modo che non vengano apprezzati.

 

Quindi, il mio consiglio è: esercitatevi, a casa vostra, suonando sui dischi, e in quella situazione elaborate più idee possibili. Quando poi suonate con la vostra band, scegliete dei punti strategici 8 in accordo con il vostro batterista ) e scegliete anche i vostri migliori fill, studiati in precedenza. Ci sarà sempre tempo, in futuro, per improvvisarli.

Siete pronti? Imbracciate il vostro basso e iniziate a divertirvi!

 

 

 

Di |2019-01-10T15:07:54+01:00Gennaio 11th, 2019|armonia, basso elettrico, blues, Esercizi per basso, Funky music, musica, teoria musicale|Commenti disabilitati su Come creare un fill di basso in 3 passi

LEZIONI DI BASSO ELETTRICO: LE SCALE MAGGIORI

LEZIONI DI BASSO: LE SCALE MAGGIORI

Tutto il mondo è fatto a scale, direte voi. Scale maggiori, per l’esattezza.

In che senso? Cos’ è una scala maggiore?, In generale, in  musica, cosa si intende per scale, e perchè tutti ne parlano? Tutti dicono che sono importanti, e che dobbiamo studiarle?

E noi, che volevamo solo suonare il basso, perchè siamo costretti a relazionari con le scale?

 

 

Calma, andiamo con ordine. Innanzitutto vediamo di capire cos’è una scala, secondo la teoria musicale, in generale. Per scala intendiamo una sequenza di suoni ( note ) disposte dalla più bassa alla più alta ( e/o viceversa ) secondo un preciso schema di toni e semitoni. Questo “schema” viene chiamato anceh MODO ed è quello che definisce una determinata scala, dandole pure il nome. A esempio chiamiamo scala MAGGIORE quella che ha il seguente modo:

T – T – S – T – T – T- S

Se iniziamo dalla nota DO ed applichiamo questo modo, otteniamo la seguente scala:

DO – RE – MI – FA – SOL – LA – SI – DO

Ovvero la scala per eccellenza , quella che ci insegnano fin dai tempi dell’odiatissimo flauto dolce… Bene: questa scala prende tecnicamente il nome di scala di DO MAGGIORE. “Di Do” semplicemente perchè inizia dalla nota do, “maggiore” perchè, a partire da quella nota, abbiamo applicato il modo maggiore.

Ora: se noi iniziamo da un’altra nota, qualsiasi ed applichiamo il modo maggiore, otterremo la scala maggiore di…quella nota (es. da RE scala di re maggiore, da FA scala di fa maggiore, e via dicendo ).

Sul basso elettrico ci sono diversi modi, alias diverse “diteggiature” utili a suonare una determinata scala sul basso.

Ora, appurato che per il momento ci interessa parlare in particolare solo del modo maggiore, concentriamoci su questo, cercando di capire dove si suoneranno le scale maggiori sulla tastiera del basso elettrico.

Iniziamo dalla scala di do: prendiamo il nostro do al 3° tasto della 3^ corda, e da li applichiamo il modo maggiore, ovvero ci spostiamo di un tono, poi ancora di un tono, ecc. Facciamo molta attenzione in questa fase ad aiutarci con le note delle corde a vuoto ( re, e sol in particolare su DO maggiore ), e troviamo la diteggiatura più corretta per eseguire tutta la scala senza fatica.

Immediatamente dopo proviamo a fare la stessa cosa posizionandoci sulla nota SOL, che troviamo sempre al 3° tasto, ma, questa volta, della 4^ corda.

Noteremo come, essendo il modo sempre quello maggiore, avremo una diteggiatura veramente simile a quella di do maggiore, ma riportata su una corda sopra ( qui il video può aiutarvi sicuramente a capire meglio ).

Le difficoltà possono iniziare nel cercare note e diteggiature delle scale di Re, La e MI maggiore. Quindi il consiglio che vi do, da qui in poi è quello di guardare il video e lasciarvi guidare da suggerimenti e dagli esercizi, che trovate nella sezione download del sito, nonchè, in forma estesa, sul mio libro, acquistabile qui.

Per oggi è tutto, linea..a voi e buon basso!

 

 

Di |2018-07-13T16:08:45+02:00Giugno 15th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO ELETTRICO: LE SCALE MAGGIORI

I 5 RITMI FUNKY CHE TUTTI POSSONO SUONARE DA SUBITO

I 5 RITMI FUNKY CHE TUTTI POSSONO SUONARE DA SUBITO

I ritmi funky, sul basso, sono i più affascinanti.

 

E su questo, credo, nessuno possa e voglia discutere. Chiunque si avvicini al basso elettrico, prima o poi si imbatte in questo meraviglioso genere, o, anzi, più spesso avviene il contrario, ovvero ci si avvicina al basso dopo aver conosciuto questa musica, il funky, elemento portante di tutta la black music.

Che cos’è il funky? Da dove nasce? Come si suona?

Non basterebbero tutte le pagine di questo sito per sviscerare realmente tutto quello che c’è da dire a proposito, e, oltretutto non è lo scopo di questo articolo, e di questo video. L’unica cosa che vorrei fare, qui, è dare degli input, a chi è realmente interessato ad apprendere alcuni elementi di questo meraviglioso stile, sul basso elettrico.

Come sempre, consiglio a chi non dovesse conoscere nulla o poco della musica in questione, di farsi inizialmente una cultura, semplicemente con l’ascolto; al giorno d’oggi la parola funky richiama a molti gruppi un pò più attuali, quali possono essere i Red Hot Chili Peppers, che grazie al genio di Flea hanno saputo mescolare con maestria altri generi al funk, dal rap al rock, e i risultati sono sotto gli occhi ( e le orecchie ) di tutti. Ma il funky, quello un pò più puro, nasce da più lontano, e quindi vi rimando all’ascolto di James Brown, per esempio, o band come i Funkedelic, Sly and Family Stone, solo per citarne alcuni, ma anche gli Earth Wind and Fire, e, naturalmente i Tower of Power del grande Rocco Prestia.

Per iniziare a suonare da zero un genere così complesso e intrigato ritmicamente, l’unica cosa che vi posso consigliare è partire da elementi un pò più semplici, come possono essere i groove che vi propongo nel video.

Trovate la spiegazione di come eseguirli, la partitura in notazione tradizionale e le tabs, e potrete scaricare anche i loop di batteria su cui esercitarvi, una volta che sarete riusciti ad eseguirli a velocità interessanti.

Nel video, ovviamente trovate tutti i suggerimenti per eseguirli al meglio, e, perchè no, per provare anche a cercare delle vostre varianti, funzionali a ciò che stare suonando e vorrete rendere funky!
Non mi resta che augurarvi buon lavoro, e… Buon Funky!!!

Di |2018-07-13T16:06:49+02:00Giugno 1st, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su I 5 RITMI FUNKY CHE TUTTI POSSONO SUONARE DA SUBITO

LEZIONI DI BASSO: SUONARE IL BASSO CON 3 NOTE

COME SUONARE TUTTO CON SOLO 3 NOTE!

Lo so, a questo punto, con una frase del genere, sembra che io vada a dare ragione a chi pensa che suonare il basso sia facile…

 

In realtà le cose si complicheranno un pò quando scoprirete che le 3 note a cui mi riferisco, sul basso sono, come de resto un pò su tutti gli strumenti, quelle che formano la cosiddetta “triade”; e non sto parlando di qualcosa di mistico, state tranquilli…

In musica per triade si intende un accordo formato da sole 3 note ( ma questo, se avete seguite qualcun altra delle mie video lezioni di basso, dovreste già saperlo ). Così come dovreste già sapere che una triade formata dalla prima, la terza e la quinta nota della scala maggiore, si chiama triade maggiore.

Benissimo. Quello che state per scoprire può cambiare radicalmente la vostra vita. In meglio, sia chiaro.

Ok, forse ho esagerato, non cambierà la vostra vita, ma di sicuro la vostra vita musicale, o per lo meno il vostro modo di suonare il basso elettrico, questo si, potrebbe farlo.

Per dire di conoscere realmente gli accordi, dovrete prendere confidenza con il concetto di “rivolti”. Cos’è un rivolto? Un rivolto è una posizione dell’accordo, che vede al basso una nota che non sia la tonica. Ogni accordo ha, quindi, tanti rivolti quante sono le sue note meno una. Per fare un esempio, la triade maggiore ha posizione fondamentale I -III – V; il suo primo rivolto sarà: III –  V – I ( dove I verrà ovviamente suonato all’ottava superiore ); il secondo rivolto sarà V – I – III.

Per noi bassisti questa cosa significa letteralmente guadagnare 2 posizioni “nuove” sulla tastiera del basso per poterli suonare; ma… A cosa mi serve tutto ciò?

Innanzitutto ad esplorare ancora meglio la tastiera e scoprire dove potere suonare alcune note anche molto acute, sfruttando gli intervalli contenuti negli accordi; in secondo luogo, la conoscenza delle note facenti parte degli accordi aiuta tantissimo in fase di composizione, di qualunque tipo, quindi sia che vogliate costruire delle potenti linee di basso per accompagnare, sia che siate interessati all’idea del solo di basso, da qui, comunque, dovrete partire.

Come unire tutte queste cose? Beh, direi che è giunto per voi il momento di guardare il video, in cui cerco di dare esempi pratici di come portare sul basso tutto quello che vi hi raccontato in queste righe.

Buona suonata!

Lezioni di basso

Lezioni di basso elettrico

Di |2018-07-13T16:16:31+02:00Maggio 12th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO: SUONARE IL BASSO CON 3 NOTE

LEZIONI DI BASSO: 3 ESERCIZI INDISPENSABILI SULLE SCALE!

 

 

Chiunque si avvicini per la prima volta allo studio di uno strumento, come il basso, sa che presto o tardi gli toccherà studiare le scale.

Ma cosa sono le scale? A cosa servono? Quante sono? Come si studiano?

Beh, sono un pò troppe domande tutte insieme, effettivamente; andiamo con ordine.

Innanzitutto se volete approfondire la teoria che sta dietro alla “nascita” delle scale, al loro utilizzo e alle varie forme, l’unica cosa che potete fare è aprire un bel libro di teoria musicale e studiarvelo per benino.

La cosa che possiamo limitarci a fare qui è capire a cosa servono sul basso elettrico e come studiarle perché abbiano veramente una loro utilità.

E l’utilità ce l’hanno eccome, ve lo assicuro!

Come dico nel titolo, in questo video mi limito a presentarvi i 3 esercizi che non potete non conoscere ed eseguire, possibilmente con una certa costanza, sul basso. All’inizio serviranno principalmente per migliorare la vostra tecnica bassisistica, ma anche in seguito torneranno sempre utili, come esercizi di riscaldamento o come “palestra”, per continuare ad evolvere continuamente il vostro modo di suonare.

Non mi resta che presentarveli, in ordine: “quartine”, “terzine” e “salti di terza”.

Lascio al video il compito di entrare nei dettagli di ogni singolo esercizio, vi raccomando ancora di eseguirli con costanza e parsimonia, e, ovviamente, di affidarvi sempre ad un buon metronomo, per curare il “timing” ma anche, banalmente, per misurare la velocità di esecuzione ed utilizzarla come parametro per i vostri progressi.

Buono studio!!

LA CHIAVE DI BASSO

Di |2018-07-13T16:14:21+02:00Maggio 4th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO: 3 ESERCIZI INDISPENSABILI SULLE SCALE!

SUONARE IL BASSO: I 5 ERRORI DA NON FARE QUANDO INIZI!

I 5 ERRORI DA NON FARE QUANDO INIZI A SUONARE IL BASSO!

Nella video lezione di oggi vi invito a ragionare al contrario: non alle cose da fare, e da curare, quando andrete a suonare il basso, ma a quelle che assolutamente non dovete fare.

Sono di diversa natura, ma tutte ugualmente importanti, quindi, come dico sempre, imbracciate il vostro basso, armatevi di un pò di pazienza, e iniziate a seguirmi!

Il primo errore di cui voglio parlarvi è abbastanza comune tra quelli che iniziano a suonare il basso da zero e non prendono lezioni: riguarda l’impostazione della  mano sinistra. E’ una tendenza comune, dopo che si è suonata una nota, alzare il dito che ha appena premuto la corda per fare spazio al successivo… sbagliato!! Le dita che hanno già suonato devo continuare a premere la corda e le altre dovranno andare a sommarsi! ( Forse guardare il video vi può aiutare a capire meglio cosa intendo )

Altro errore comune, sempre relativo all’impostazione delle mani riguarda però la mano destra: utilizzate sempre 2 dita! E cercate di alternarle sempre, per lo meno all’inizio, per acquisire sicurezza col movimento. Non è facile coordinarsi, soprattutto se siete in quella fase in cui, per l’appunto, starete curando anche la mano sinistra. Ma provate, provate e riprovate, finche non vi sentirete a vostro agio con il movimento corretto!

Nel cercare di risolvere questi 2 problemi, dovrete inoltre cercare di risolverne un altro: il terzo errore che si fa solitamente quando si cerca di imparare a suonare il basso è quello dell’uso del metronomo. Attenzione: non mi riferisco al fatto che spesso venga snobbato e non lo si usi ( cosa anch’essa sbagliata, ma che viene in un secondo momento ). Nella fase iniziale l’errore è utilizzarlo anche quando non si dovrebbe! Se state lavorando alla tecnica, fondamentalmente state facendo “ginnastica per le dita”, NOn vi serve farlo a tempo! Anzi, nella maggior parte dei casi sarà un ostacolo in più! Assimilate bene i meccanismi delle dita, e solo quando ci sarete riuscite, provate a ripetere gli stessi movimenti a tempo!

4° errore: L’amplificatore. So che all’inizio molti preferiscono non averlo, “tanto mi sento lo stesso”, “tanto non devo suonare con nessuno”… Ma, fidatevi, quando suonate con un suono amplificato, anche di poco, al vostra sensibilità sullo strumento cambia, anche di parecchio. Cercate fin da subito di infilare lo strumento in una scheda audio, un vecchio ampli scassato, il vecchio stereo di casa ( pessima soluzione, a dir la verità, ma se non ne avete altre, neglio che niente… ) e cercate di ascoltare sempre il vostro suono filtrato da un amplificatore, ok? Questo vi aiuterà molto in seguito…

E per finire in bellezza, 5° errore: mettetevelo bene in testa, scrivetelo a caratteri cubitali sul muro di casa vostra, o dove volete: il basso non è lo strumento più facile da suonare. Il basso non è uno strumento facile da suonare. non esistono strumenti facili da suonare, ficcatevelo bene nella vostra testolina… Se volete suonarlo male, allora accomodatevi, non seguite neanche più le video lezioni, nè le mi nè  quelle di altri! Ma se vi incuriosice, volete provare, vi piacerebbe saperne di più, eccetera, allora sappiate che le difficoltà ci sono e non sono poche, se volete suonarlo bene, questo strumento.

Ad esempio, provate ad ascoltarvi questi 5 dischi, provate a suonare anche solo 1/10 di quello che fanno i vari bassisiti su questi dischi, e poi ne riparliamo…

I dischi sono:

1 ) RAGE AGAINST THE MACHINE – RAGE AGAINST THE MACHINE ( 1992 )

2) BLOOD SUGAR SEX MAGIK – RED HOT CHILI PEPPERS (  1991 )

3) SOUL VACCINATION LIVE – TOWER OF POWER ( 1999 )

4) POSITIVITY – INCOGNITO ( 1997 )

5) HEAVY WEATHER – WEATHER REPORT ( 1977 )

Buon ascolto!!!

Suonare il basso

 

Di |2018-07-13T16:16:58+02:00Aprile 27th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su SUONARE IL BASSO: I 5 ERRORI DA NON FARE QUANDO INIZI!

LEZIONI DI BASSO: IMPARA SUBITO TUTTE LE NOTE DELLA TASTIERA

LEZIONI DI BASSO: IMPARA SUBITO TUTTE LE NOTE DELL TASTIERA

 

 

Se avete seguito un pò delle mie lezioni di basso, vi sarete accorti che, spesso e volentieri, cerco di rispondere a dei quesiti che sono abbastanza comuni tra chi si avvicina allo strumento.

E anche oggi, in questa nuova vorrei aggiungere un tassello a queste lezioni di basso, che definire fondamentale sarebbe riduttivo.

Uno dei quesiti che mi sento rivolgere più spesso è ” Ma come faccio ad imparare tutte le note sulla tastiera?” oppure “Ma tu sai veramente dove sono tutte le note sul basso?“.

Ebbene, se anche tu sei tra quelli che si pongono questi quesiti, probabilmente sei arrivato nel posto giusto: sarà proprio qui, all’interno di una delle mie consuete lezioni di basso, che cercheremo di svelare il mistero…

Sei pronto? Armati del tuo basso, ampli, e un pò di pazienza.

Già, la pazienza, questa sconosciuta. Sembra che sempre di più, col passare del tempo, aumenti il numero di coloro che vorrebbero imparare le cose subito, senza perderci molto tempo. Francamente trovo questa pratica abbastanza sconveniente, ma va da sè che il mondo va così, e non sono certo io a poterlo cambiare, sembrerebbe. La pazienza, in questo caso, ci porterebbe ad un percorso di studi tradizionale, in cui, per imparare realmente dove sono tutte le note sulla tastiera del basso, bisognerebbe partire da un buon esercizio sulla lettura del pentagramma, qualche nozione teorica, e via via, conoscere tutto sempre meglio, compresa la tastiera del basso elettrico…

Ma siamo nell’era e nel paese del “fatta la legge fatto l’ inganno”, e quindi, sicuramente, molti vorranno sapere se c’è una scorciatoia per imparare le note sulla tastiera!

Ebbene sì, c’è una scorciatoia; ma sappiate che richiede comunque impegno e dedizione. E comunque richiede un minimo di conoscenza della teoria musicale.

Le nozioni di teoria musicale da conoscere sono, banalmente, la differenza tra tono e semitono, come si individua sul basso elettrico, e come è formata la scala maggiore. Ipotizziamo di iniziare dalla scala maggiore di do. Sapete qual’è vero? Per chi non lo sapesse è questa: do re mi fa sol la si do.

Ora, sempre per chi non lo sapesse, questa scala è caratterizzata un “modo”, detto “modo maggiore”, ovvero una disposizione di toni e semitoni al suo interno che risponde a questo schema: tono-tono-semitono-tono-tono-tono-semitono.

Cosa significa? Che tra le prime 2 note (do-re) abbiamo un tono di distanza, idem tra re e mi, un semitono tra mi e fa, e così via…

Ora: considerate che la tastiera del basso elettrico è divisa in semitoni, ovvero un tasto=un semitono; va da sè che 2 tasti=1 tono ( 1 tono=2 semitoni ).

Tutto ok fin qui?

Bene. Ora, se consideriamo che ogni corda suonata a vuoto, corrisponde ad una nota ( sol, re, la, mi ), avete il sistema per individuare TUTTE LE NOTE DELLA SCALA DI DO MAGGIORE su tutta la tastiera.

E questo è infatti il miglior lavoro che potete fare per imparare dove sono le note. Iniziate dalla corda sol: la prima nota sarà appunto il sol ( corda a vuoto ), cercatevi il la ( sol-la=1 tono= 2 tasti ) e via dicendo.

Cercate poi di acquisire sicurezza suonandovi ripetutamente tutta la scala di do maggiore usando solo una corda, avanti e indietro. Ditevi mentalmente i nomi delle note che toccate, mentre suonate.

Poi provate, con tutti i limiti del caso, ad improvvisare delle melodie, saltando avanti e indietro per le note della scala di do maggiore sulla corda sol del basso.

Continuate poi con le altre corde e…con le altre scale maggiori.

Come ricavare le altre scale maggiori?

Beh, potreste iniziare guardandovi il video, poi vi suggerisco un buon libro di teoria musicale… E se proprio non volete il libro di teoria, sul mio libro “Il basso elettrico dalla A alla F”, che potete trovare qui, avrete un capitolo dedicato alle nozioni teoriche utili a suonare il basso elettrico oltre a diversi esercizi.

Bene, anche per questa settimana credo di avervi tediato abbastanza. Se non fosse così, per le prossime lezioni di basso elettrico, sapete dove trovarmi!!

 

 

 

Di |2018-07-13T16:14:59+02:00Aprile 13th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO: IMPARA SUBITO TUTTE LE NOTE DELLA TASTIERA

SI PUO’ DAVVERO IMPARARE A SUONARE IL BASSO CON YOUTUBE?

SI PUO’ DAVVERO IMPARARE A SUONARE IL BASSO CON YOUTUBE?

Chiesto da chi ha un canale Youtube dedicato alle lezioni di basso può sembrare abbastanza un controsenso…

Ma qualcuno sa rispondere? E’ veramente possibile diventare dei bassisti esperti, semplicemente seguendo uno o più canali? Cosa manca alla lezione di basso “tradizionale” face-to-face? E i libri, o e-book, in commercio, possono essere utili per imparare a suonare il basso?

In questo video cerco di dare una risposta, che però, non può essere univoca. Alla base di tutto c’è un altra domanda, che chiunque all’inizio dello studio di uno strumento ( basso elettrico compreso ) dovrebbe porsi: Qual’è il mio obiettivo?

E’ fuori discussione che se l’obiettivo è il professionismo, probabilmente delle semplici video lezioni online per imparare a suonare il basso potrebbero non bastare…
In tutti gli altri casi, magari si, dipende! Dipende da quanto tempo avrete da dedicarci, da cosa vorrete andare a suonare e come!
Personalmente ritengo sempre che il rapporto insegnante/allievo che si genera nella lezione tradizionale sia ancora oggi insostituibile in quanto ad appagamento, e di sicuro ha anche dei vantaggi obiettivi ( la cura del dettaglio, la correzione immediata del difetto, il “feeling” ). Però è innegabile che l’avvento della rete e del suo essere gratuitamente a portata di tutti, ha sicuramente i suoi vantaggi.

Ora tocca a voi! Cosa ne pensate? Come vi state muovendo, se lo state facendo, per imparare a suonare?

 

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Di |2018-02-09T13:30:03+01:00Febbraio 9th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su SI PUO’ DAVVERO IMPARARE A SUONARE IL BASSO CON YOUTUBE?

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