Le prove con la band: Quando son poche e quando troppe?
Le prove con la band: se ci sei passato sai di che parlo, se al momento sei “band-free”, non preoccuparti, prima di quel che pensi ti
troverai in questa situazione...
In ogni caso oggi voglio parlarti del non sempre semplice rapporto con le prove: sala prove, i colleghi musicisti, la preparazione a casa…Forse hai già capito dove voglio andare a parare.
Io credo che i musicisti, di ogni estrazione e preparazione si dividano in 2 macro-categorie: quelli che amano fare le prove con la band e quelli che invece le odiano.
Tendenzialmente la prima categoria è composta da quelli che magari suonano da meno tempo o comunque che non hanno particolari mire “live”, e che quindi vivono la sala prove come un buon passatempo, sicuramente divertente, impegnativo il giusto e che può regalare soddisfazioni, specialmente quando si provano brani piuttosto complessi e dopo tanta fatica si sente che finalmente escono bene.
La seconda categoria, di contro, è spesso composta da musicisti semi-professionisti o quasi, che credono che le prove con la band siano una perdita di tempo, un investimento troppo oneroso, e fremono per uscire live con un repertorio raffazzonato di brani standard preparati velocemente, perché tanto si sa,…”la gente non capisce la differenza”.
Ti sei riconosciuto in una di queste categorie? Bene, io personalmente dico di me stesso che sono un po’ “ballerino” tra le due, dipende dal contesto.
Quindi in realtà non credo che la seconda categoria sia da demonizzare assolutamente, anzi, in certi casi è l’unica opzione; ma bisogna stare molto attenti a non esagerare e soprattutto fare molto auto-critica prima di decidere come comportarsi.
Se non hai nessuna mira da professionista credo sia giusto prendere tutto il tempo necessario per un buon numero di prove, non pensare subito ad uscire live, ma solo a suonare bene, e soprattutto suonare tutto ciò che ti piace.
L’unico compromesso dovrebbe essere tra i membri della band: oggi io accetto di suonare un brano proposto da te, domani sarà il contrario. Non preoccupatevi di creare un repertorio troppo di nicchia, tanto anche con i repertori “fuffa” al giorno d’oggi si fa fatica a suonare…
Lasciate la fuffa a chi deve campare di musica e quindi ha bisogno un ingaggio in più per mangiare e pensate a divertirvi. Quindi: FATE LE PROVE CON LA BAND, perché vi sono utili per il morale, per l’autostima e per migliorare. E cazziate come si deve il vostro collega che arriva alle prove in impreparato e che magari si crede pure superiore a voi…
Di contro, se suonate per avere un’entrata, non necessariamente primaria, ma cospicua, allora è chiaro che sale prove, benzina, strumentazione diventano un investimento, che poi andrà ammortizzato con le date.
Quindi meglio farne il meno possibile per mirare a suonare più possibile, magari in quei pochi posti rimasti che danno ancora dei cachet generosi. Ma per fare ciò bisogna avere le capacità: se non vuoi fare una prova in più, sei costretto a studiare BENE a casa, registra ogni singola modifica fatta ad un brano in quell’unica prova fatta e a casa ascoltala e studiala, se no avrai buttato via del tempo e avrete fatto una figuraccia.
“Ma tanto la gente non si accorge degli errori” …Si ma il tuo batterista magari sì, e la prossima volta chiama un altro al tuo posto perché è brutto avere a che fare con chi non è preparato su un brano degli 883, anche se a casa suona “Confirmation” a memoria in 5 tonalità diverse…
Bene, allora a questo punto buono studio! Intanto ti consiglio, come sempre un giro sul mio canale YouTube
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Ci vediamo dentro, buon week end!