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Le prove con la band: Quando son poche e quando troppe?

         Le prove con la band: se ci sei passato sai di che parlo, se al momento sei “band-free”, non preoccuparti, prima di quel che pensi ti 
troverai in questa situazione...

 

         In ogni caso oggi voglio parlarti del non sempre semplice rapporto con le prove: sala prove, i colleghi musicisti, la preparazione a casa…Forse hai già capito dove voglio andare a parare.

Le prove con la band: Quando farle?

    Io credo che i musicisti, di ogni estrazione e preparazione si dividano in 2 macro-categorie: quelli che amano fare le prove con la band e quelli che invece le odiano.

Tendenzialmente la prima categoria è composta da quelli che magari suonano da meno tempo o comunque che non hanno particolari mire “live”, e che quindi vivono la sala prove come un buon passatempo, sicuramente divertente, impegnativo il giusto e che può regalare soddisfazioni, specialmente quando si provano brani piuttosto complessi e dopo tanta fatica si sente che finalmente escono bene.

 

         La seconda categoria, di contro, è spesso composta da musicisti semi-professionisti o quasi, che credono che le prove con la band siano una perdita di tempo, un investimento troppo oneroso, e fremono per uscire live con un repertorio raffazzonato di brani standard preparati velocemente, perché tanto si sa,…”la gente non capisce la differenza”.

 

         Ti sei riconosciuto in una di queste categorie? Bene, io personalmente dico di me stesso che sono un po’ “ballerino” tra le due, dipende dal contesto.

Quindi in realtà non credo che la seconda categoria sia da demonizzare assolutamente, anzi, in certi casi è l’unica opzione; ma bisogna stare molto attenti a non esagerare e soprattutto fare molto auto-critica prima di decidere come comportarsi.

 

         Se non hai nessuna mira da professionista credo sia giusto prendere tutto il tempo necessario per un buon numero di prove, non pensare subito ad uscire live, ma solo a suonare bene, e soprattutto suonare tutto ciò che ti piace.

         L’unico compromesso dovrebbe essere tra i membri della band: oggi io accetto di suonare un brano proposto da te, domani sarà il contrario. Non preoccupatevi di creare un repertorio troppo di nicchia, tanto anche con i repertori “fuffa” al giorno d’oggi si fa fatica a suonare…

 

         Lasciate la fuffa a chi deve campare di musica e quindi ha bisogno un ingaggio in più per mangiare e pensate a divertirvi. Quindi: FATE LE PROVE CON LA BAND, perché vi sono utili per il morale, per l’autostima e per migliorare. E cazziate come si deve il vostro collega che arriva alle prove in impreparato e che magari si crede pure superiore a voi…

 

         Di contro, se suonate per avere un’entrata, non necessariamente primaria, ma cospicua, allora è chiaro che sale prove, benzina, strumentazione diventano un investimento, che poi andrà ammortizzato con le date.

         Quindi meglio farne il meno possibile per mirare a suonare più possibile, magari in quei pochi posti rimasti che danno ancora dei cachet generosi. Ma per fare ciò bisogna avere le capacità: se non vuoi fare una prova in più, sei costretto a studiare BENE a casa, registra ogni singola modifica fatta ad un brano in quell’unica prova fatta e a casa ascoltala e studiala, se no avrai buttato via del tempo e avrete fatto una figuraccia.

        “Ma tanto la gente non si accorge degli errori” …Si ma il tuo batterista magari sì, e la prossima volta chiama un altro al tuo posto perché è brutto avere a che fare con chi non è preparato su un brano degli 883, anche se a casa suona “Confirmation” a memoria in 5 tonalità diverse…

 

Bene, allora a questo punto buono studio! Intanto ti consiglio, come sempre un giro sul mio canale YouTube

 

E se non l’hai ancora fatto, puoi iniziare proprio dai miei video corsi, che trovi qui!

Ci vediamo dentro, buon week end!

Di |2022-12-01T15:09:16+01:00Dicembre 2nd, 2022|basso elettrico, Blog, musica|Commenti disabilitati su Le prove con la band: Quando son poche e quando troppe?

LEZIONI DI BASSO ELETTRICO: LE SCALE MODALI

LE SCALE MODALI

Le scale modali sono da sempre uno degli argomenti più richiesti e inseguiti da parte di chi si approccia allo studio del basso elettrico, o in generale, diciamo, di qualunque strumento.

 

 

Il perchè è presto spiegato: conoscere i modi delle diverse scale dà il senso di una certa “libertà” nella scelta delle note, e quindi del feeling da ricercare, principalmente in fase di improvvisazione ( o di composizione, anche , in realtà ).

Improvvisazione e composizione sono 2 concetti che di solito “cozzano” in un certo senso con il senso più stretto dell’essere un bassista; il quale, si sa, da sempre ( e anche giustamente, volendo vedere ) è relegato ad un compito di accompagnamento, in background, e in favore di chi improvvisa, magari, il più delle volte. Ma è anche vero, che in primis la conoscenza delle regole di teoria/armonia portano sempre a suonare qualunque cosa con maggior consapevolezza, e quindi anche a migliorare le nostre idee in fase di accompagnamento, ricerca delle linee di basso, dei “fill” , eccetera. E oltretutto secondo me essere pronti ad improvvisare anche al di fuori degli schemi canonici dell’accompagnamento bassistico, fa parte della completezza che ogni bassista moderno dovrebbe avere.

Cosa sono le scale modali, quindi? Da dove nascono? Come si usano?

Nel video cerco di rispondere a questi quesiti nel modo più esaustivo possibile, dando ampio risalto soprattutto alla domanda “da dove nascono?”  Utile a mio modo di vedere, per capire poi realmente anche come usarle, le scale modali.

Sul basso il primo passo da compiere per comprendere a fondo il discorso è: partire dalla scala di do maggiore, suonarsela avanti e indietro pensando ad ogni suo grado. Una volta presa una certa familiarità con la scala maggiore sul basso, provate a pensare di voler ricostruire questa scal partendo da ognuna delle note che la compongono. Questo darà origine a 7 scale, ovvero 7 modi diversi tra loro, ognuno con una sua diteggiatura sulla tastiera del basso, ed ognuno con la sua caratteristica, con il suo “sound”.

Facciamo un esempio:

DO RE MI FA SOL LA SI DO ( Scala di do maggiore, considerato “prima diteggiatura )

RE MI FA SOL LA SI DO RE

MI FA SOL LA SI DO RE MI

 

E potrei continuare ( cosa che nel video faccio ) su tutte le 7 note. Osservate come le note rimangano sempre le stesse ( non ci sono # o b ), ma se vado a suonarle sul basso, scopro 7 “diteggiature” diverse: questi sono i 7 modi della scala maggiore, che prenderanno rispettivamente i nomi di: SCALA IONIA, SCALA DORICA. SCALA FRIGIA, SCALA LIDIA, SCALA MIXOLIDIA, SCALA EOLIA, SCALA LOCRIA.

Ogni scala, o modo, ha la sua caratteristica sonora e la sua corrispondenza con un determinato accordo; per i primi 6 modi c’è una relazione con una scala maggiore o minore, mentre il modo locrio è consideratao un modo semidiminuito ed è un discorso a sè.

Nel video ci spiego in modo abbastanza dettagliato come approcciarvi ai diversi modi, utilizzando anche la notazione e le tab, nonchè le brevi basi su cui esercitarvi e che trovate qui.

Come sempre, vi ricordo l’importanza di esercitarvi in modo costante e “attivo”, ovvero ascoltando sempre quello che esce dallo strumento e non il solo lavoro tecnico di osservare dove vanno le dita…

Buon basso!

Di |2018-07-13T16:07:17+02:00Luglio 13th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO ELETTRICO: LE SCALE MODALI

LEZIONI DI BASSO: LE SCALE PENTATONICHE…E QUINDI?

LE SCALE PENTATONICHE

Le scale pentatoniche sul basso: Perchè, si usano? Ma non le usavano i chitarristi per fare gli assoli?

 

So che la domanda vi sarà sorta spontanea, a voi, che siete alla costante ricerca di nuove lezioni di basso. Ebbene, la risposta non può essere che si: le scale pentatoniche si usano anche sul basso elettrico. In generale, quando si parla di scale, accordi, teoria, armonia, dobbiamo sempre pensare che sia tutto riferito alla musica in generale, e quindi applicabile a tutti gli strumenti.

Su una cosa, se, come penso, avete ragionato, non posso darvi torto: quando ci si avvicina al mondo della scale pentatoniche lo si fa principalmente con lo scopo di avvicinarsi di riflesso all’improvvisazione, ai “soli”; e il basso, sappiamo tutti, non è, o per lo meno, non dovrebbe essere, esattamente uno strumento solista…Non lo è forse neanche nella sfera del jazz, figuriamoci in ambienti più vicini al rock o simili.

Ciò non toglie che: 1 comunque le scale pentatoniche possono risultare utili anche sul nostro basso elettrico, in fase di costruzione di riff, per esempio, o se vogliamo prenderci quell’attimo di libertà in cui infilare un “fill”, una breve frase melodica alla fine di un determinato giro che può essere utile a rientrare sul giro successivo variando un pò le cose ( equivalente della rullata di batteria, per intenderci ). 2 “Anche i ricchi piangono”, si dice, giusto? E allora perchè non dire “Anche i bassisti fanno i soli”… Non spesso, ma può capitare, quindi meglio essere pronti ad ogni evenienza…

Detto questo, perchè proprio le scale pentatoniche, e che cosa sono? Una scala pentatonica, come dice la parola stessa, è una scala di sole 5 note, e, esattamente come i tecnici audio dicono spesso durante i concerti live o le studio sessions “meno microfoni, meno problemi”, noi allo stesso modo potremmo dire “meno note, meno problemi”…

Per conoscere esattamente nel dettaglio le scale pentatoniche vi rimando al video, sarebbe troppo lungo e noioso descriverle in parole scritte; oltretutto, se proprio vi dovesse interessare un vero e proprio discorso con tanto di pentagrammi a dimostrare il tutto, vi rimando al mio libro “Il basso elettrico dalla A alla F”, che trovate qui, in cui spiego nel dettaglio tutto ciò che dovete sapere.

Quindi, per ora, non mi rimane che augurarvi buona visione e…

Buon basso!!

Di |2018-07-13T16:15:21+02:00Giugno 8th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO: LE SCALE PENTATONICHE…E QUINDI?

LEZIONI DI BASSO: 7/4? 9/8? IMPARA COME SUONARE TEMPI DIFFICILI SUL BASSO

Hai problemi coi tempi difficili sul basso? Scopri come affrontarli!

 

Se anche tu almeno una volta ti sei chiesto ” Ma come si fa a suonare certi tempi difficili sul basso?” Allora, probabilmente, questo è il video che fa per te!

E’ normale prassi, per un aspirante bassista, incontrare sempre o quasi, all’inizio, brani in tempo classico di 4/4; ma appena succede qualcosa di diverso, come può essere un numero dispari o un multiplo di 3, molti si arenano…

E’ dunque così difficile affrontare un tempo così “diverso”? la risposta può essere “no”, ma ovviamente bisogna sapere come fare.

Per ora tutto quello che posso dirti è di rilassarti, stapparti una birretta, aprire il video e guardartelo tutto d’un fiato, fino alla fine. Poi riguardalo, cercando di focalizzarti su un argomento alla volta; per esempio sulla parte in cui mi soffermo a parlare della differenza tra tempi binari e ternari! Ecco, lì dovresti passarci qualche minuto in più, provare ad eseguire alcuni dei passaggi che descrivo sul tuo basso, cercando di capire il “feel”, ovvero di comprendere realmente, quasi “fisicamente” la differenza tra suddivisione binaria e ternaria.

Allo stesso modo è utile, al fine di prendere confidenza con il “numeratore dispari”, focalizzare l’attenzione su una cosa sola per volta; quindi utilizza uno dei brani che suggerisco come esempi, e cerca di percepire il… “dispari”; suonalo e risuonale più volte, deve diventare uno dei brani che conosci meglio a memoria, devi, come si suol dire “farlo tuo”; prova a passare poi ad un altro brano ed un altro ancora, più volte.

Alla fine di questo lavoro di ricerca di brani dai tempi dispari, potrai provare a cimentarti nella composizione del tuo primo riff di basso dispari! Armati di carta e penna, e ovviamente il tuo fido basso elettrico; inizia suonando ( ed eventualmente scrivendo realmente su un foglio ), un ‘idea, composta ad esempio da 7 note ( se stabilisci che il tuo tempo dispari sia un 7/4 ), magari sulle note di una scala pentatonica. Poi rielabora l’idea iniziale aggiungendo poche e semplici varianti ritmiche ( magari qualche nota da un ottavo qua e la ); e via così…

Prova, riprova, scrivi, riscrivi, suona, risuona… E vedrai che arriverai ad un punto in cui nessun tempo diverso dal 4/4 ti sembrerà più strano.

Un altro nuovo “basso avanti”sarà stato fatto! E un altro tassello per la costruzione del tuto essere bassista sarà stato piantato.

Allora buon basso!!

 

La chiave di basso

Di |2018-07-13T16:13:49+02:00Maggio 18th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO: 7/4? 9/8? IMPARA COME SUONARE TEMPI DIFFICILI SUL BASSO

LEZIONI DI BASSO: 3 ESERCIZI INDISPENSABILI SULLE SCALE!

 

 

Chiunque si avvicini per la prima volta allo studio di uno strumento, come il basso, sa che presto o tardi gli toccherà studiare le scale.

Ma cosa sono le scale? A cosa servono? Quante sono? Come si studiano?

Beh, sono un pò troppe domande tutte insieme, effettivamente; andiamo con ordine.

Innanzitutto se volete approfondire la teoria che sta dietro alla “nascita” delle scale, al loro utilizzo e alle varie forme, l’unica cosa che potete fare è aprire un bel libro di teoria musicale e studiarvelo per benino.

La cosa che possiamo limitarci a fare qui è capire a cosa servono sul basso elettrico e come studiarle perché abbiano veramente una loro utilità.

E l’utilità ce l’hanno eccome, ve lo assicuro!

Come dico nel titolo, in questo video mi limito a presentarvi i 3 esercizi che non potete non conoscere ed eseguire, possibilmente con una certa costanza, sul basso. All’inizio serviranno principalmente per migliorare la vostra tecnica bassisistica, ma anche in seguito torneranno sempre utili, come esercizi di riscaldamento o come “palestra”, per continuare ad evolvere continuamente il vostro modo di suonare.

Non mi resta che presentarveli, in ordine: “quartine”, “terzine” e “salti di terza”.

Lascio al video il compito di entrare nei dettagli di ogni singolo esercizio, vi raccomando ancora di eseguirli con costanza e parsimonia, e, ovviamente, di affidarvi sempre ad un buon metronomo, per curare il “timing” ma anche, banalmente, per misurare la velocità di esecuzione ed utilizzarla come parametro per i vostri progressi.

Buono studio!!

LA CHIAVE DI BASSO

Di |2018-07-13T16:14:21+02:00Maggio 4th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO: 3 ESERCIZI INDISPENSABILI SULLE SCALE!

SUONARE IL BASSO: I 5 ERRORI DA NON FARE QUANDO INIZI!

I 5 ERRORI DA NON FARE QUANDO INIZI A SUONARE IL BASSO!

Nella video lezione di oggi vi invito a ragionare al contrario: non alle cose da fare, e da curare, quando andrete a suonare il basso, ma a quelle che assolutamente non dovete fare.

Sono di diversa natura, ma tutte ugualmente importanti, quindi, come dico sempre, imbracciate il vostro basso, armatevi di un pò di pazienza, e iniziate a seguirmi!

Il primo errore di cui voglio parlarvi è abbastanza comune tra quelli che iniziano a suonare il basso da zero e non prendono lezioni: riguarda l’impostazione della  mano sinistra. E’ una tendenza comune, dopo che si è suonata una nota, alzare il dito che ha appena premuto la corda per fare spazio al successivo… sbagliato!! Le dita che hanno già suonato devo continuare a premere la corda e le altre dovranno andare a sommarsi! ( Forse guardare il video vi può aiutare a capire meglio cosa intendo )

Altro errore comune, sempre relativo all’impostazione delle mani riguarda però la mano destra: utilizzate sempre 2 dita! E cercate di alternarle sempre, per lo meno all’inizio, per acquisire sicurezza col movimento. Non è facile coordinarsi, soprattutto se siete in quella fase in cui, per l’appunto, starete curando anche la mano sinistra. Ma provate, provate e riprovate, finche non vi sentirete a vostro agio con il movimento corretto!

Nel cercare di risolvere questi 2 problemi, dovrete inoltre cercare di risolverne un altro: il terzo errore che si fa solitamente quando si cerca di imparare a suonare il basso è quello dell’uso del metronomo. Attenzione: non mi riferisco al fatto che spesso venga snobbato e non lo si usi ( cosa anch’essa sbagliata, ma che viene in un secondo momento ). Nella fase iniziale l’errore è utilizzarlo anche quando non si dovrebbe! Se state lavorando alla tecnica, fondamentalmente state facendo “ginnastica per le dita”, NOn vi serve farlo a tempo! Anzi, nella maggior parte dei casi sarà un ostacolo in più! Assimilate bene i meccanismi delle dita, e solo quando ci sarete riuscite, provate a ripetere gli stessi movimenti a tempo!

4° errore: L’amplificatore. So che all’inizio molti preferiscono non averlo, “tanto mi sento lo stesso”, “tanto non devo suonare con nessuno”… Ma, fidatevi, quando suonate con un suono amplificato, anche di poco, al vostra sensibilità sullo strumento cambia, anche di parecchio. Cercate fin da subito di infilare lo strumento in una scheda audio, un vecchio ampli scassato, il vecchio stereo di casa ( pessima soluzione, a dir la verità, ma se non ne avete altre, neglio che niente… ) e cercate di ascoltare sempre il vostro suono filtrato da un amplificatore, ok? Questo vi aiuterà molto in seguito…

E per finire in bellezza, 5° errore: mettetevelo bene in testa, scrivetelo a caratteri cubitali sul muro di casa vostra, o dove volete: il basso non è lo strumento più facile da suonare. Il basso non è uno strumento facile da suonare. non esistono strumenti facili da suonare, ficcatevelo bene nella vostra testolina… Se volete suonarlo male, allora accomodatevi, non seguite neanche più le video lezioni, nè le mi nè  quelle di altri! Ma se vi incuriosice, volete provare, vi piacerebbe saperne di più, eccetera, allora sappiate che le difficoltà ci sono e non sono poche, se volete suonarlo bene, questo strumento.

Ad esempio, provate ad ascoltarvi questi 5 dischi, provate a suonare anche solo 1/10 di quello che fanno i vari bassisiti su questi dischi, e poi ne riparliamo…

I dischi sono:

1 ) RAGE AGAINST THE MACHINE – RAGE AGAINST THE MACHINE ( 1992 )

2) BLOOD SUGAR SEX MAGIK – RED HOT CHILI PEPPERS (  1991 )

3) SOUL VACCINATION LIVE – TOWER OF POWER ( 1999 )

4) POSITIVITY – INCOGNITO ( 1997 )

5) HEAVY WEATHER – WEATHER REPORT ( 1977 )

Buon ascolto!!!

Suonare il basso

 

Di |2018-07-13T16:16:58+02:00Aprile 27th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su SUONARE IL BASSO: I 5 ERRORI DA NON FARE QUANDO INIZI!

LEZIONI DI BASSO: IMPARA SUBITO TUTTE LE NOTE DELLA TASTIERA

LEZIONI DI BASSO: IMPARA SUBITO TUTTE LE NOTE DELL TASTIERA

 

 

Se avete seguito un pò delle mie lezioni di basso, vi sarete accorti che, spesso e volentieri, cerco di rispondere a dei quesiti che sono abbastanza comuni tra chi si avvicina allo strumento.

E anche oggi, in questa nuova vorrei aggiungere un tassello a queste lezioni di basso, che definire fondamentale sarebbe riduttivo.

Uno dei quesiti che mi sento rivolgere più spesso è ” Ma come faccio ad imparare tutte le note sulla tastiera?” oppure “Ma tu sai veramente dove sono tutte le note sul basso?“.

Ebbene, se anche tu sei tra quelli che si pongono questi quesiti, probabilmente sei arrivato nel posto giusto: sarà proprio qui, all’interno di una delle mie consuete lezioni di basso, che cercheremo di svelare il mistero…

Sei pronto? Armati del tuo basso, ampli, e un pò di pazienza.

Già, la pazienza, questa sconosciuta. Sembra che sempre di più, col passare del tempo, aumenti il numero di coloro che vorrebbero imparare le cose subito, senza perderci molto tempo. Francamente trovo questa pratica abbastanza sconveniente, ma va da sè che il mondo va così, e non sono certo io a poterlo cambiare, sembrerebbe. La pazienza, in questo caso, ci porterebbe ad un percorso di studi tradizionale, in cui, per imparare realmente dove sono tutte le note sulla tastiera del basso, bisognerebbe partire da un buon esercizio sulla lettura del pentagramma, qualche nozione teorica, e via via, conoscere tutto sempre meglio, compresa la tastiera del basso elettrico…

Ma siamo nell’era e nel paese del “fatta la legge fatto l’ inganno”, e quindi, sicuramente, molti vorranno sapere se c’è una scorciatoia per imparare le note sulla tastiera!

Ebbene sì, c’è una scorciatoia; ma sappiate che richiede comunque impegno e dedizione. E comunque richiede un minimo di conoscenza della teoria musicale.

Le nozioni di teoria musicale da conoscere sono, banalmente, la differenza tra tono e semitono, come si individua sul basso elettrico, e come è formata la scala maggiore. Ipotizziamo di iniziare dalla scala maggiore di do. Sapete qual’è vero? Per chi non lo sapesse è questa: do re mi fa sol la si do.

Ora, sempre per chi non lo sapesse, questa scala è caratterizzata un “modo”, detto “modo maggiore”, ovvero una disposizione di toni e semitoni al suo interno che risponde a questo schema: tono-tono-semitono-tono-tono-tono-semitono.

Cosa significa? Che tra le prime 2 note (do-re) abbiamo un tono di distanza, idem tra re e mi, un semitono tra mi e fa, e così via…

Ora: considerate che la tastiera del basso elettrico è divisa in semitoni, ovvero un tasto=un semitono; va da sè che 2 tasti=1 tono ( 1 tono=2 semitoni ).

Tutto ok fin qui?

Bene. Ora, se consideriamo che ogni corda suonata a vuoto, corrisponde ad una nota ( sol, re, la, mi ), avete il sistema per individuare TUTTE LE NOTE DELLA SCALA DI DO MAGGIORE su tutta la tastiera.

E questo è infatti il miglior lavoro che potete fare per imparare dove sono le note. Iniziate dalla corda sol: la prima nota sarà appunto il sol ( corda a vuoto ), cercatevi il la ( sol-la=1 tono= 2 tasti ) e via dicendo.

Cercate poi di acquisire sicurezza suonandovi ripetutamente tutta la scala di do maggiore usando solo una corda, avanti e indietro. Ditevi mentalmente i nomi delle note che toccate, mentre suonate.

Poi provate, con tutti i limiti del caso, ad improvvisare delle melodie, saltando avanti e indietro per le note della scala di do maggiore sulla corda sol del basso.

Continuate poi con le altre corde e…con le altre scale maggiori.

Come ricavare le altre scale maggiori?

Beh, potreste iniziare guardandovi il video, poi vi suggerisco un buon libro di teoria musicale… E se proprio non volete il libro di teoria, sul mio libro “Il basso elettrico dalla A alla F”, che potete trovare qui, avrete un capitolo dedicato alle nozioni teoriche utili a suonare il basso elettrico oltre a diversi esercizi.

Bene, anche per questa settimana credo di avervi tediato abbastanza. Se non fosse così, per le prossime lezioni di basso elettrico, sapete dove trovarmi!!

 

 

 

Di |2018-07-13T16:14:59+02:00Aprile 13th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO: IMPARA SUBITO TUTTE LE NOTE DELLA TASTIERA

SLAP MY BASS! I PRIMI 3 PASSI PER IMPARARE LO SLAP

SLAP MY BASS!

I PRIMI 3 PASSI PER IMPARARE LO SLAP

 

Di sicuro lo slap è una delle tecniche più affascinanti che ci siano per il basso elettrico; se pure negli ultimi anni non sia più molto di moda nella musica di largo consumo, è innegabile che chiunque si avvicini al nostro strumento, desideri prima o poi approcciarsi a questa tecnica.

E la domanda è sempre quella: da dove inizio, se voglio imparare lo slap? Di suo, sembra una tecnica difficilissima, a volte basta sentire 2 note in slap per farci apparire subito un bassista come “bravissimo”.. Perchè? Per il semplice fatto che il suono del basso slap è, di per sè, qualcosa che esula dal comune approccio al basso elettrico e alle frequenze basse, così come le conosciamo.

Il fatto che percuote una corda del basso col pollice porti ad ottenere un suono così particolare, “brillante” e “cristallino”, ma allo stesso tempo grintoso e “pompato” è una di quelle cose che ci fa amare sempre di più il nostro strumento…

In questa lezione, mi rivolgo a chi vuole iniziare un approccio alla tecnica, senza particolari competenze iniziali. Ovviamente non si può pretendere di diventare degli slappers in pochi minuti, ma di sicuro se non avete esperienze, seguire i consigli di questo video e praticare con costanza e parsimonia gli esercizi suggeriti può essere sicuramente un buon inizio.

Non dimenticate che, come accenno nel video, è molto importante sapere che bassi diversi possono rispondere diversamente, quindi dovrete cercare il vostro suono di sla con molta calma, pazienza e molto molto orecchio. Ascoltate diversi dischi, vi posso suggerire bassisti come Flea, Les Claypool, Stuart Hamm, per stare in ambito rock, ma anche maestri come Stanley Clark e, ovviamente, il grandissimo Marcus Miller. Ascoltate quante sfumature diverse può avere il suono dello slap, e poi..suonate, suonate, suonate.

Last but not least…Non dimenticate di utilizzare sempre un metronomo!!! Un buono slap nasce da un ottimo “timing”, ovvero la capacità di suonare avendo sempre ben chiara la linea dettata dal beat, dal tempo, e non perdere un colpo.

Provare per credere!!

Alla prossima e buono studio!

 

Di |2018-07-13T16:21:23+02:00Febbraio 16th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su SLAP MY BASS! I PRIMI 3 PASSI PER IMPARARE LO SLAP

Diventa un bassista in 5 mosse!

DIVENTA UN BASSISTA IN 5 MOSSE!

Lo ammetto, il titolo può sembrare un pò pretenzioso…

Ma in realtà quello che dovrebbe fare sempre chi si avvicina allo studio di uno strumento, e nel nostro specifico chiunque volesse diventare un bassista , è proprio quello di focalizzare l’attenzione fin da subito sugli elementi caratterizzanti del basso, e concentrarsi un pò su tutti questi, al fine di potenziare contemporaneamente i diversi aspetti.

Chiaramente, questo è possibile solo se ci si fionda sullo studio del basso con costanza e parsimonia.

Se avrete ben chiari questi punti base, potete tranquillamente iniziare qui il vostro percorso per diventare un bassista!

La prima “mossa” a cui facci riferimento non può essere che quella della cura dell’impostazione delle mani:

Mano destra sul basso elettrico:

osservate attentamente il video, concentratevi sulla cura della posizione del pollice, l’alternanza indice/medio, il punto del dito che va a impattare sulla corda del basso e ricordatevi di ascoltarvi sempre, fate fin da subito vostri i concetti di “tocco” ( modificare il suono solo con le dita senza toccare l’ampli ) e “dinamica” ( controllate il volume del suono che esce ).

Mano sinistra sul basso elettrico:

Per quanto riguarda la mano sinistra, fate attenzione all’impostazione, eseguite gli esercizi inizialmente dal 5° tasto in poi, ricordatevi di non alzare le dita che hanno già suonato la loro nota. Utilizzate sempre il metronomo!

E a proposito di metronomo, ecco la seconda mossa: la cura del tempo. Quando eseguite gli esercizi sul basso, inizialmente suonate una nota su ogni battito, suonando così quelle che vengono definite note da 1/4 ( un quarto ); poi, dopo un pò di pratica costante, potrete suonare delle note più “corte”, per l’esattezza della metà di quelle da un quarto; queste note sono definite note da un ottavo ( 1/8) e sono esattamente la metà di quelle da un quarto ( proprio come in matematica… )

 

Nella seconda parte del video scoprirete quali saranno le atre 3 mosse, nel frattempo potete iniziare ad eseguire gli esercizi proposti neo video, che trovate in pdf stampabili qui sul sito nella pagina dei download!

Buon basso avanti!!

 

 

 

 

Di |2018-07-13T16:31:08+02:00Dicembre 18th, 2017|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su Diventa un bassista in 5 mosse!

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