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COME SUONARE SUBITO TUTTI I GENERI COL BASSO!

Si, lo ammetto, il titolo può risultare abbastanza ingannevole.

Mi sembra quindi doveroso fare una premessa: non è guardando un video di pochi minuti che si può pretendere di imparare a suonare veramente tanti generi musicali ( “tutti”, come dico nel titolo, è praticamente impossibile anche solo classificarli, se vogliamo ).

Allora perché questo nuovo video? Perché questo articolo?

 

Il vero motivo per cui ho realizzato questa lezione è che mi piacerebbe invitarvi a riflettere sull’importanza di saper affrontare più stili musicali possibile, senza pregiudizi di sorta, preoccupandosi solo del fatto che ogni elemento nuovo può rappresentare un tassello in più nella vostra conoscenza bassistica.

Sia che siate aspiranti artisti o aspiranti turnisti ( vi invito se non l’avete ancora fatto, a leggere questo mio articolo per capire cosa intendo ), avere un ampio bagaglio musicale è di massima importanza. Se siete turnisti ( o vorreste diventarlo ) dovrete essere pronti ad affrontare più situazioni possibili, anche molto diverso tra di loro, e quindi appare scontato conoscerne almeno le basi. Se siete artisti, potreste apparentemente sembrare esenti da questo tipo di lavoro, ma in realtà, se ci pensate bene, è forse ancora più importante per voi.

La conoscenza di più generi e stili porta miglioramenti alla propria visione globale della musica, e se vi lasciate influenzare, da stili magari anche molto diversi dal vostro preferito, vi potrete trovare ad avere nuove idee, in fase di composizione e arrangiamento, che altrimenti non avresete mai avuto.

 

Innanzitutto lasciatemi charire una cosa: se parlo di generi, mi riferisco soprattutto ai grossi “blocchi” della musica: rock, blues, funky e jazz.

Immaginiamo di ragionare semplicemente su questi 4, per poi estendere il discorso a tutti i generi che vogliamo. Ognuno di questi generi è caratterizzato sempre da 2 fattori base: armonia e ritmo.

Della prima ce ne accorgiamo subito ovviamente quando ci riferiamo al jazz o derivati. Sarà capitato anche a voi, almeno una volta, di sentire qualcuno che tenta di rendere più “jazzy” un brano dalle armonie molto semplici: l’uso di accordi particolarmente “tesi”, come si dice in gergo, con l’aggiunta di note alterate, settime, none e quant’altro, è quello che ci porterà in questa direzione. Di contro, se volessimo rendere un brano più “rock”, potremo trasformare i suoi accordi in “power chord”, omettendo le terze ed aggiungendo una sana distorsione, e di sicuro ci avvicineremo al risultato sperato.

Ora, dato per assodato che ragionare dettagliatamente sull’armonia richiederebbe tempo e competenze, e non possiamo permetterci di approfondire l’argomento in queste poche righe, proviamo a concentrarci sulla questione ritmica.

Il discorso fondamentalmente è simile a quello fatto sull’armonia, ma non avendo gli accordi di mezzo, possiamo verificare tutto subito solo con il nostro strumento e l’ausilio di una drum machine ( o meglio ancora di un batterista, se ne avessimo uno disposto a sperimentare con noi ).

Il lavoro da fare è molto semplice: stabilite una semplice progressione di accordi; io per esempio, nel video, ho utilizzato la classica progressione VI-IV-I-V che altro non è che la sequenza di accordi di…”Despacito” ( ok, me lo sono meritato, iniziate pure ad insultarmi…).

Guardate cosa succede se su questi semplici accordi proviamo a suonatr ritmiche diverse. Quello che suona simile, iniza a prendere forme diverse, facendo percepire un “mood” piuttossto che un altro, anche molto diversi tra loro.

Come fare per imparare a gestire queste ritmiche e di conseguenza questi stili, e anche altri?

Qui trovate le partiture complete di ciò che ho eseguito nel video e in aggiunta anche un pdf contenente alcuni patterns di riferimento. Potrete usarli come volete, riadattandoli a qualunque contesto, qualunque sequenza di accordi o brano; imparare a conoscere bene un determinato genere musicale richiede tempo, e in particolare il tempo dovrete impiegarlo per imparare quali sono le idee base di quel genere; ritmicamente parlando, quindi, più patterns conoscerete e meglio saprete gestire quel modo di accompagnare. Ovviamente è altrettanto importante che sviluppiate l’orecchio su un determinato genere anche andando ad ascoltare i dischi dei suoi artisti principali, ma questo, in fondo, è puro divertimento…

E allora, qual è il tuo genere musicale preferito?

Di |2019-02-15T11:43:57+01:00Febbraio 15th, 2019|basso elettrico, Esercizi per basso, musica, teoria musicale|Commenti disabilitati su COME SUONARE SUBITO TUTTI I GENERI COL BASSO!

INFLUENZE, INFLUENCER, O…INFLUENZATO?

INFLUENZE, INFLUENCER O INFLUENZATO???

Ciao.

MI dicono tutti che quando inizi a farti vedere su youtube rischi di diventare influencer.. Beh, non so cosa voglia dire di preciso, ma nel dubbio mi sono fatto venire l’influenza…

E a proposito di influenze… Cosa vuol dire essere influenzati? Come si fa a farsi influenzare?

Quanto sono importanti le inifluenze sulla musica che facciamo?

Beh, a sentire quello che dicono tutti, sono fondamentali, e sinceramente, sono d’accordo. Ma vediamo perchè:

Come si fa ad essere influenzati da qualcosa? Beh, fate un esperimento sociale: provate, ad esempio, se siete di Milano, ad andare a vivere qualche mese, magari qualche anno, non so, a Firenze…. Tornerete che qualcuno vi chiederà. “Ma sei toscano?” Ebbene, si, senza volerlo, in modo naturale, cambierà il vostro modo di parlare, la vostra cadenza nelle frasi, magari anche l’accento… Ecco: siete stati influenzati.

Lo stesso accade in musica: quando si dice che Tizio, Caio e Sempronio, noti jazzisti sono stati influenzati dalla musica brasiliana, ad esempio, significa che, magari hanno frequentato a lungo musicisti provenienti da li, o ci hanno vissuto. Ecco che iniziano magari a prendere delle abitudini di quel tipo, ad esempio sul suono dello strumento, poi si può passare a provare ad imitare il fraseggio che a loro viene naturale, magari con l’uso di scale che non conoscevano prima, o semplicemente facendone un altro uso… Pensate se questo discorso lo estendiamo alla questione ritmica… e pensate in questo senso il peso che ha avuto la musica cubana sul jazz, ad esempio.

Un altro esempio, ricollegandomi a un mio video di poco tempo fa, pensate alla forte influenza che ha avuto il reggae sulla musica pop/rock dalla seconda metà degli anni ’60: ascoltate certi brani di Stevie Wonder o di Eric Clapton… Conoscere quella musica li ha portati a volerla approfondire e a “rimescolarla”, in qualche modo alla loro, creando cose “Ibride” che qualcuno ha anche definito “pop-reggae” o “rock-reggae” ma che altro non sono che lo stile di un artista che ha subito l’influenza di un’altra cosa…

Esattamente come accade ogni volta che parliamo di generi ibridi. Il “funk-rock”, il “rock-blues”… Cosa sono? Etichette create ad hoc, propbabilmente per “inscatolare” generi diversi tra loro, ma chealtro non sono che delle libere interpretazioni di un determinato artista di una musica che non gli appartiene, ma si può dire, l’abbia influenzato…

Le influenze sono importantissime per la popular music ( e non solo probabilmente ), sono quella linfa vitael che le permette di non incartarsi su se stessa, ama di rinnovarsi, reinventarsi. Quindi è molto importante che ognuno, a suo modo, ci metta del suo.

Il grande jazzista dovrebbe costantemente girare il mondo, probabilmente, per continuare ad evolvere.

Il semplice musicista che si diletta a suonare musica che gli piace, potrebbe e dovrebbe fare anceh lui qualcosa: ascoltare musica che non considera propriamente sua; provare a suonarla e ad assorbirla, negli aspetti principali. Provare poi a “riciclarla”, come idee, in qualcos’altro: un arrangiamento di una cover, un brano originale.

Le influenze possono essere larghe, in questo senso: esempio: sono un bluesman, provo ad ascoltare molto rock, o viceversa: esperimento già fatto, negli anni ’60/70… e cosa è venuto fuori è sotto gli occhi di tutti:hendrix, Eric clapton, Led zeppelin, deep purple…

Oppure funk e jazz, volendo, pensate agli incognito…

Chiunque può essere influenzato da qualcosa o anche qualcuno, a livello musicale. E’ per quello che è molto importante ad esempio per noi bassisti studiare brani e stili di più bassisti, per non farsi influenzare da uno solamente e rischiare di diventarne la fotocopia.

Se invece si studiano più brani di più bassisti di stili diversi, poi si può rielaborane il meglio e crearsi un proprio stile, qualcosa di nuovo, in un certo senso…

Personalmente ritengo di essere stato influenzato principalmente da tutto ciò che è rock ( fino al Metal ),  da tutto ciò che è blues ( anche delta ) e da tutto ciò che è funky.

In particolare quando il funky incontra gli altri generi ( rock e blues ) si crea quella terra che per me è casa…

 

BUON ASCOLTO E BUONA VISIONE!

 

 

Di |2018-10-12T13:06:27+02:00Settembre 28th, 2018|Senza categoria|Commenti disabilitati su INFLUENZE, INFLUENCER, O…INFLUENZATO?

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