fbpx

LEZIONI DI BASSO: Suonare il basso col plettro!

3 minuti! Questo è il tempo di lettura stimato per questo articolo

Suonare il basso col plettro è possibile?

 

Evidentemente si, visto che sono tanti i bassisti anche famosi che lo fanno, con successo, da anni.

In realtà il basso veniva suonato con il plettro già ai suoi arbori, quando, attratti dal fascino del neonato strumento ( chiamato semplicemente “Fender bass” negli States, e “chitarra basso” qui da noi ) furono anche molti chitarristi ad avvicinarsi per primi allo strumento.

 

 

 

Con gli anni, però furono i contrabbassisti a portare maggiormente alla ribalta lo strumento e di conseguenza la tecnica più in uso divenne indiscutibilmente quella del pizzicato.

Ora sinceramente non saprei dirvi con esattezza quando, ma ad un certo punto della storia, si riprese a suonare il basso col plettro.

 

E la tecnica è arrivata fino ai giorni nostri, ad opera di chi, principalmente, suona rock e affini.

Suonare il basso col plettro in effetti è indiscutibilmente una cosa che si usa fare maggiormente in contesti un po’ aggressivi, come nel metal, o nel rock degli anni ’90, periodo in cui fiorirono tantissimi bassisti che scelsero questa tecnica. Basti pensare a Duff McKagan dei Guns’n Roses o a Krist Novoselic ( Nirvana ), solo per citarne 2 dei più famosi.

 

Quindi, a mio modo di vedere, se decidiamo di essere dei bassisti completi, al giorno d’oggi non possiamo prescindere dal suonare il basso col plettro.

E allora, come fare, se vogliamo imparare a suonare il basso col plettro?

Innanzitutto ti ricordo che scrissi già un articolo tempo fa a riguardo, lo trovi qui ( con la relativa video lezione sul mio canale YouTube, che trovi qui ).

Se hai deciso di approfondire l’argomento e provare seriamente a imparare a suonare il basso col plettro, allora ecco che oggi ti suggerisco alcuni brani piacevoli da studiare per gestire al meglio questa tecnica.

Li ho ordinati dal più semplice al più difficile; considera di provare ad impararli per intero, una volta visti i main riff che ti suggerisco qui.

Le partiture, come sempre le trovi in download ( ricordati di registrarti se non l’hai ancora fatto ).

 

Il primo della lista è “Lithium”, dei Nirvana. La parte di per sé non è difficile, ritmicamente è abbastanza semplice e ripetitiva; cerca di “calcolare” le pennate e dai risalto alla ghost note della mano destra ( R.H.G. sulla partitura ), che ottieni dando un colpo alla corda con il plettro senza fare uscire una nota intonata.

 

Come secondo brano vi propongo “Longview” dei Green Day. La difficoltà nel suonare questo brano col plettro è data principalmente dal fatto che il ritmo sia “shuffle”, cosa non semplicissima da gestire col plettro. Raccomando solo pennate in giù sulla parte in quarti, mentre dove trovate i 2 ottavi ( terzinati ) alternate la pennata. Attenzione a suonare correttamente i bicordi dell’ultima misura.

 

Il terzo brano è “My friend of misery”, brano dei Metallica contenuto nel black album. L’arpeggio iniziale Newsted lo suonava con un arpeggio a plettro in stile chitarristico. Da un punto di vista ritmico sono tutti sedicesimi, quindi occhio a non perdere il ritmo e a studiare lentamente la parte prima di suonarla alla sua velocità.

 

Il secondo posto l’ho riservato a un capolavoro dei Guns’n Roses: “Paradise city”, dall’album “Appetite for destruction”. Su questo riff c’è poco da dire, se non di stare attenti all’alternanza delle pennate che, data la velocità, vi può aiutare parecchio. Come sempre, perdete del tempo ad esercitarvi a velocità ridotte per studiare al meglio ogni singolo movimento.

 

E al primo posto, per difficoltà, ho messo “Cupid’s dead”, brano degli Extreme tratto da “3 sides to every story”; vale tutto quello che ho appena detto per Paradise city, ma aumenta la dificoltà tecnica; occhio alle diteggiature, sia della destra che della sinistra.

 

Vi sono piaciuti questi brani? Ne vorreste studiare degli altri?

 

Fatemelo sapere, scrivetemi una mail o fate un giro sul mio canale YouTube o sui miei social; vi ricordo che le partiture sono in download, mentre invece nello store trovate il mio primo libro “Il basso elettrico dalla A alla F”

 

Di |2019-01-17T16:15:34+01:00Gennaio 18th, 2019|basso elettrico, Esercizi per basso, Funky music, musica, red hot chili peppers, Senza categoria, teoria musicale|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO: Suonare il basso col plettro!

5 giri di basso facili e famosi in SLAP

2 minuti! Questo è il tempo di lettura stimato per questo articolo

Quando si inizia a suonare dei giri di basso lo si considera tutti un pò un punto di arrivo, un pò perchè automaticamente rende il nostro strumento “protagonista”, un pò perchè è tecnicamente divertente, un pò anche perchè siamo abituati a vederlo fare dai grandi, spesso e volentieri durante i soli.

Giusto, i soli. Ma per il resto? Quando è utile lo slap? E in che modo?

 

Se provassi a chiederti di nominarmi i titoli di 5 giri di basso suonati in slap, te ne verrebbe in mente qualcuno? Quanti sono realmente i giri di basso in slap interessanti che si sentono nella musica che ascoltiamo quotidianamente

Visto? E’ proprio questo il problema. Se pensiamo a musica composta dagli anni ’70 fino a buona parte dei ’90, in un modo o nell’altro di parti di basso in slap ne possiamo trovare. Pensiamo a Sly & the familly Stone negli anni ’70, o ai Level 42 negli anni 80! E nei ’90 ovviamente il crossover, msichiando rock, funk e rap ha spesso prodotto parti di basso slappate interessantissime ( Vedi Red Hot Chili Peppers o Rage Against The Machine ).

Il problema è che poi negli ultimi 2 decenni le cose sono andate peggiorando, volendo vedere. Le grosse produzioni hanno visto una quasi totale messa al bando di giri di basso così predominanti, salvo rare eccezioni, e gli ultimi artisti che ne facevano uso hanno optato per eliminarlo dal loro sound ( basti pensare ai dischi più recenti dei R.H.C.P. ). Tutto ciò ha portato, a mio modo di vedere, a un calo di interesse notevole per questa tecnica e la conseguente crescita dell’idea che forse lo slap, per un bassista non è così indispensabile.

Ora, partendo dal presupposto che tutto è relativo e che, ovviamente, se suonate country, folk o simili, magari non ne farete proprio un uso spropositato, siamo tutti d’accordo che, per lo stesso principio che cerco di esprimere ormai da quando ho iniziato a scrivere e pubblicare lezioni, che per completezza è giusto saper fare un pò di tutto.

E, se vi ho convinti, in passato, a dedicare del tempo al reggae, al country e a cimentarvi nella teoria, credo che non sarà più di tanto difficile convincervi a dedicare del tempo allo slap.

E per farlo, sono andato a pescare 5 riff famosi, semplici da suonare, che possono esprimere al meglio la tecnica dello slap.

In ordine di difficoltà, sono abbastanza brevi e danno la possibilità a tutti di essere suonati; ovviamente decidete voi, in base al vostro livello, quanto tempo dedicare ad ogni singolo riff, prima di procedere col successivo. Trovate come sempre notazione e tabs nella pagina download, il video della lezione completa, e vi consiglio, per approfondire, di non fermarvi a questi 5 brani ma, ad esempio, andare a scovarne altre dei bassisti e degli artisti presi in considerazione.

Non mi resta che augurarvi buon slap! ( e non fatevi male al pollice, vi serve per i like…)

Di |2018-11-16T00:21:58+01:00Novembre 9th, 2018|basso elettrico, Esercizi per basso, Funky music, musica, red hot chili peppers, Senza categoria|Commenti disabilitati su 5 giri di basso facili e famosi in SLAP

Esercizi per basso: BASS FITNESS!

2 minuti! Questo è il tempo di lettura stimato per questo articolo

Se state cercando dei buoni esercizi per basso, siete capitati nel posto giusto.

 

 

 

Chi mi segue già da qualche tempo, sa già che qui, generalmente, cerco di concentrare esclusivamente materiale utile a noi bassisti, di qualunque tipo: ultimamente mi ero concentrato un pò di più sullo studio dei generi e degli stili, in passato ho parlato di gruppi, bassisti, teoria e armonia, e ho spesso cercato di facilitare i “nuovi adepti”, con degli esercizi utili soprattutto per chi è alle prime armi.

Così mi sono accorto che effettivamente, mancava qualcosa per chi il basso già lo suona, ma vuole migliorarsi costantemente.

A questo scopo, pubblico oggi questa serie di esercizi per basso, per consentire un pò a tutti, a qualsiasi livello ( compreso chi è già un pò più avanti ), di avere del materiale su cui poter lavorare.

Attenzione. Cosa sono questi esercizi per basso?

Diciamo che prendiamo in prestito dagli studi teorico-armonici alcune scale, nello specifico le scale modali, ancora più nello specifico, 3 scale: la scala ionia ( o maggiore ), la scala mixolidia, e la scala dorica.

Nella prima tipologia di esercizi, impariamo come svilupparle su 2 ottave, lungo tutta la tastiera; vi raccomando di seguire le diteggiature consigliate, almeno all’inizio. Una volta presa la dovuta confidenza ( ricordandovi sempre di rispettare tutto ciò che si è già detto e che dovreste sapere bene relativamente alla tecnica di base ), potrete iniziare a lavorare sula velocità, aumentando i bpm. E’ scontato che il metronomo è fondamentale, quando si praticano questi tipi di esercizi.

Un altro tipo di esercizio che vi propongo, riguarda sempre le scale modali in questione, ma stavolta a mano ferma.

Iniziamo al terzo tasto, tonica sul SOL, quarta corda. La prima dexterity, dove per dexterity si intende un esercizio di tecnica, “destrezza”, per l’appunto, consiste nel suonare le nostre tre scale a gruppi di 4 note alla volta ( sedicesimi ), iniziando di volta in volta sul grado successivo della scala. Spiegarlo a parole non è semplice, il video vi chiarirà molto le idee, e la partitura ( comprensiva di tab ) che trovate qui, ancora di più.

Una volta eseguita questa dexterity sulle 3 scale, potrete provare la successiva, che consiste banalmente, nel suonarla per salti di terza.

Per la diteggiatura vi rimando anche in questo caso al video e al materiale che trovate in download.

Ultime raccomandazioni: cercate di praticare questi esercizi in modo costante, se potete tutti i giorni, anche se per pochi minuti. Iniziate nella parte bassa della tastiera e cercate poi di spingervi oltre, arrivando anche agli ultimi tasti.

Partite da velocità moderate per poi aumentare gradualmente. Un ottimo punto di arrivo è l’esecuzione in sedicesimi a 100 bpm.

Se vi dovessero interessare le diteggiature per le altre scale modali su 2 ottave, le trovate tutte sul mio libro “Il basso elettrico dalla A alla F” che trovate come e-book  qui, oppure su Amazon in cartaceo.

Non mi resta che augurarvi BUONO STUDIO!

Esercizi per basso

Di |2018-10-25T15:04:51+02:00Ottobre 19th, 2018|armonia, basso elettrico, Esercizi per basso, musica, teoria musicale|Commenti disabilitati su Esercizi per basso: BASS FITNESS!

LEZIONI DI BASSO ELETTRICO: LETTURA RITMICA

2 minuti! Questo è il tempo di lettura stimato per questo articolo

LETTURA RITMICA

La lettura ritmica è uno degli elementi più importanti nella conoscenza e nelle competenze che dovrebbe sviluppare un bassista.

Attenzione: ho detto Lettura ritmica, non fatevi spaventare dalla prima di queste 2 parole… Non è la lettura che tutti intendono, quella che si assimila tradizionalmente attraverso il solfeggio e che spaventa tutti gli aspiranti musicisti (e  non solo bassisti… ).

 

La parola “ritmica” si riferisce infatti all’idea di imparare a leggere ciò che è ritmico, bypassando, volendo tutto quello che ha a che fare con l’altezza delle note ( e quindi il pentagramma tradizionale con tutti i suoi criteri ). Per una buona lettura ritmica è sufficiente anche un solo rigo, sopra il quale porremo le nostre figure, che, ovviamente non avranno valore di note; saremo noi a decidere se eseguire quelle figure utilizzando una o l’altra nota ( le corde a vuoto per questo scopo vanno benissimo, ad esempio ).

Scegliete dunque una nota, ed allenatevi al leggere una certa figura ritmica SUONANDO direttamente lo strumento. Ovviamente il metronomo dovrà essere il nostro fido compagno di viaggio, non dimenticate mai di tenerne uno, a tempi lentissimi ( consigliati i 55 bpm o anche meno ); a questo punto potremo iniziare a leggere, magari iniziando proprio dagli esercizi che trovate qui, che altro non sono che degli estratti dal celebre metodo per solfeggio ritmico “Dante Agostini” tanto caro ai nostri amici batteristi e, in generale, a chiunque si avvicini ad uno strumento a percussione.

Se utilizzate questo libro, iniziate dal principio, concentratevi ( se non l’avete mai fatto prima ) sulle note lunghe, inizialmente ( 4 e 2 quarti ), poi mano a mano potrete aggiungere delle figure più brevi con gli esercizi seguenti, fino a che non arriverete a leggere dignitosamente frammenti comprendenti delle figure di note e pause da 1/16.

Una volta ottenuta una certa pratica, il consiglio che vi dò è di estrarre una o più misure dai vari esercizi ( preferibilmente dalla sezione in cui saranno stati introdotti i sedicesimi ) e provate ad “inventarvi” una vostra linea di basso, possa essere un riff, una mini-frase pensate per un solo, o ciò che volete voi, ma, appunto, l’indispensabile è che partiate da una figura ritmica, che vi sta a cuore e che secondo voi, con le dovute note potrà suonare bene.

Fatto questo, potrete dire di padroneggiare meglio la lettura ritmica sullo strumento, e, a questo punto, se vorrete, potrete imparare anche le note sul pentagramma, in chiave di basso; ma questo è un altro discorso…

Buon divertimento and…have a bass day!

 

Di |2018-07-13T16:07:45+02:00Giugno 29th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO ELETTRICO: LETTURA RITMICA

LEZIONI DI BASSO ELETTRICO: LE SCALE MAGGIORI

2 minuti! Questo è il tempo di lettura stimato per questo articolo

LEZIONI DI BASSO: LE SCALE MAGGIORI

Tutto il mondo è fatto a scale, direte voi. Scale maggiori, per l’esattezza.

In che senso? Cos’ è una scala maggiore?, In generale, in  musica, cosa si intende per scale, e perchè tutti ne parlano? Tutti dicono che sono importanti, e che dobbiamo studiarle?

E noi, che volevamo solo suonare il basso, perchè siamo costretti a relazionari con le scale?

 

 

Calma, andiamo con ordine. Innanzitutto vediamo di capire cos’è una scala, secondo la teoria musicale, in generale. Per scala intendiamo una sequenza di suoni ( note ) disposte dalla più bassa alla più alta ( e/o viceversa ) secondo un preciso schema di toni e semitoni. Questo “schema” viene chiamato anceh MODO ed è quello che definisce una determinata scala, dandole pure il nome. A esempio chiamiamo scala MAGGIORE quella che ha il seguente modo:

T – T – S – T – T – T- S

Se iniziamo dalla nota DO ed applichiamo questo modo, otteniamo la seguente scala:

DO – RE – MI – FA – SOL – LA – SI – DO

Ovvero la scala per eccellenza , quella che ci insegnano fin dai tempi dell’odiatissimo flauto dolce… Bene: questa scala prende tecnicamente il nome di scala di DO MAGGIORE. “Di Do” semplicemente perchè inizia dalla nota do, “maggiore” perchè, a partire da quella nota, abbiamo applicato il modo maggiore.

Ora: se noi iniziamo da un’altra nota, qualsiasi ed applichiamo il modo maggiore, otterremo la scala maggiore di…quella nota (es. da RE scala di re maggiore, da FA scala di fa maggiore, e via dicendo ).

Sul basso elettrico ci sono diversi modi, alias diverse “diteggiature” utili a suonare una determinata scala sul basso.

Ora, appurato che per il momento ci interessa parlare in particolare solo del modo maggiore, concentriamoci su questo, cercando di capire dove si suoneranno le scale maggiori sulla tastiera del basso elettrico.

Iniziamo dalla scala di do: prendiamo il nostro do al 3° tasto della 3^ corda, e da li applichiamo il modo maggiore, ovvero ci spostiamo di un tono, poi ancora di un tono, ecc. Facciamo molta attenzione in questa fase ad aiutarci con le note delle corde a vuoto ( re, e sol in particolare su DO maggiore ), e troviamo la diteggiatura più corretta per eseguire tutta la scala senza fatica.

Immediatamente dopo proviamo a fare la stessa cosa posizionandoci sulla nota SOL, che troviamo sempre al 3° tasto, ma, questa volta, della 4^ corda.

Noteremo come, essendo il modo sempre quello maggiore, avremo una diteggiatura veramente simile a quella di do maggiore, ma riportata su una corda sopra ( qui il video può aiutarvi sicuramente a capire meglio ).

Le difficoltà possono iniziare nel cercare note e diteggiature delle scale di Re, La e MI maggiore. Quindi il consiglio che vi do, da qui in poi è quello di guardare il video e lasciarvi guidare da suggerimenti e dagli esercizi, che trovate nella sezione download del sito, nonchè, in forma estesa, sul mio libro, acquistabile qui.

Per oggi è tutto, linea..a voi e buon basso!

 

 

Di |2018-07-13T16:08:45+02:00Giugno 15th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO ELETTRICO: LE SCALE MAGGIORI

LEZIONI DI BASSO: 3 ESERCIZI INDISPENSABILI SULLE SCALE!

1 minuti! Questo è il tempo di lettura stimato per questo articolo

 

 

Chiunque si avvicini per la prima volta allo studio di uno strumento, come il basso, sa che presto o tardi gli toccherà studiare le scale.

Ma cosa sono le scale? A cosa servono? Quante sono? Come si studiano?

Beh, sono un pò troppe domande tutte insieme, effettivamente; andiamo con ordine.

Innanzitutto se volete approfondire la teoria che sta dietro alla “nascita” delle scale, al loro utilizzo e alle varie forme, l’unica cosa che potete fare è aprire un bel libro di teoria musicale e studiarvelo per benino.

La cosa che possiamo limitarci a fare qui è capire a cosa servono sul basso elettrico e come studiarle perché abbiano veramente una loro utilità.

E l’utilità ce l’hanno eccome, ve lo assicuro!

Come dico nel titolo, in questo video mi limito a presentarvi i 3 esercizi che non potete non conoscere ed eseguire, possibilmente con una certa costanza, sul basso. All’inizio serviranno principalmente per migliorare la vostra tecnica bassisistica, ma anche in seguito torneranno sempre utili, come esercizi di riscaldamento o come “palestra”, per continuare ad evolvere continuamente il vostro modo di suonare.

Non mi resta che presentarveli, in ordine: “quartine”, “terzine” e “salti di terza”.

Lascio al video il compito di entrare nei dettagli di ogni singolo esercizio, vi raccomando ancora di eseguirli con costanza e parsimonia, e, ovviamente, di affidarvi sempre ad un buon metronomo, per curare il “timing” ma anche, banalmente, per misurare la velocità di esecuzione ed utilizzarla come parametro per i vostri progressi.

Buono studio!!

LA CHIAVE DI BASSO

Di |2018-07-13T16:14:21+02:00Maggio 4th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO: 3 ESERCIZI INDISPENSABILI SULLE SCALE!

LEZIONI DI BASSO: COME STUDIARE QUANDO HAI POCO TEMPO!

1 minuti! Questo è il tempo di lettura stimato per questo articolo

LEZIONI DI BASSO:

COME STUDIARE ED ESERCITARSI QUANDO HAI POCO TEMPO

Una delle obiezioni più comuni che mi è capitato di sentirmi dire quando suggerisco di studiare ed esercitarsi sul basso, è tipo così: “eh ma…non ho molto tempo!”

Chiaro, se non si ha l’obiettivo del professionismo è sacrosanto che il tempo da dedicare al basso sia un pò poco; ma questo non toglie che, se organizzato bene, può comunque portare a degli ottimi risultati.

Come? Scopritelo in questo nuovo video!

L’idea è quella di organizzarsi innanzitutto la settimana ( e poi il mese, e poi l’anno… ) in modo che il tempo da dedicare al basso elettrico sia chiaro; non importa se tanto o poco, l’importante è saperlo prima. A volte sono meglio pochi minuti, ben fatti, col basso in mano, che un’intera giornata seguita da un lungo stop. Quindi, per farla breve, prima condicio sine qua non deve assolutamente essere la costanza, nell’esercizio sul basso elettrico.

Dopodichè, la mia idea è quella di dividere lo studio de basso in 3 “sottostudi”: la tecnica, il cosiddetto “studio attivo” ( ricerca ed applicazione dei principi studiati di volta in volta, guardate il video per approfondire il concetto ), e lo studio di un repertorio.

L’ideale sarebbe una sessione di studio divisa equamente tra questi 3 elementi, ma, alla luce del fatto che il tempo spesso è tiranno, diventa fondamentale ottimizzare quello che si ha a disposizione. Pochi minuti: fate un pò di tecnica e divertitevi a suonare almeno un brano; mezz’ora? provate a dividere il tempo per i 3 elementi; e via così…

L’importante, non mi stancherò mai di ripeterlo è darsi degli obiettivi reali e perseguirli con la costanza. Non importa quanto tempo dedicate allo strumento, ma fate che questo tempo sia di “qualità”, mirato cioè ad un singolo elemento di approfondimento, piuttosto, ma fatto bene.

Provate e fatemi sapere.

Che dire, allora…Buono studio del basso!!

 

Di |2018-03-30T15:21:21+02:00Marzo 30th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO: COME STUDIARE QUANDO HAI POCO TEMPO!

Come creare subito un bass groove che spacca!

2 minuti! Questo è il tempo di lettura stimato per questo articolo

LEZIONI DI BASSO: COME CREARE SUBITO UN BASS GROOVE CHE SPACCA!

Come creare un bass groove che spacca? Ovvero, da dove inizio? Come si fa?

Se anche tu ti fai spesso queste domande, sei arrivato nel posto giusto…

Una delle cose più affascinanti, quando si suona il basso elettrico, è proprio la capacità di improvvisare/comporre dei giri di basso brevi, dei bass groove ripetitivi ed efficaci, che diano subito quel senso di funk o di rock, a seconda dell’intenzione che decidiamo di dargli.

Iniziare a creare un bass groove efficace può non essere semplicissimo all’inizio, quindi, andiamo per gradi. Tutto quello che vi serve, che faccia funzionare il vostro giro di basso, è l’idea ritmica. Per iniziare, prendiamo ad esempio quel meraviglioso oggetto didattico che è il “Dante Agostini”, manuale per il solfeggio ritmico, tanto caro a batteristi e percussionisti. Non lasciatevi spaventare dalla parola “solfeggio”, non sarà l’uso che andremo a farne noi…

Dal nostro Dante Agostini, andremo ad estrapolare una misura, di un esercizio a caso, di una pagina a caso. Assicuriamoci solo che, almeno all’inizio, tale misura sia in tempo 4/4 e che non conteng afigure ritmiche troppo complesse.

Una come quella descritta nell’esempio 1 del video andrà benissimo…

Iniziamo a suonarcela mono-nota, su una corda a vuoto MI, per esempio. Una volta che abbiamo preso confidenza con la ritmica, a pochi bpm, inizieremo ad incrementare la velocità. Quando avremo raggiunto una velocità consona alle nostre intenzioni, o meglio quando il groove in questione inizierà a farci balzare dalla sedia ( si fa per dire ), potremo inziare a pensare a come suddividerla in note diverse.

Per farlo, aiutiamoci con una semplice scala pentatonica in MI. Occhio ad utilizzare rigorosamente le diteggiature descritte nel video, cerchiamo di dare un senso musicale alla rase che ne esce e cerchiamo oltretutto già dall’inizio di creare delle variazioni rispetto all’idea originale. Suoniamo, suoniamo, suoniamo…

Il tutto ovviamente con l’aiuto di una batteria elettronica, o di un metronomo.

E così via, per poi ripetere la cosa con un altro esempio ritmico, un altro groove, un altro “gioco di note”

Provate, provate e riprovate, scrivete delle vostre idee ( partendo dalle ritmiche che trovate sulla pagina download, per poi continuare con quelle che avrete trovato nella copia del Dante Agostini che nel frattempo vi sarete comprati… ).

Se vi va, fatemi avere i vostri groove, se vi serve un parere, mentre lo scopo creativo più bello è sicuramente quello di portarveli in sala prove e usarli come idee di partenza per dei nuovi brani…

 

Buon groove!!!

 

Di |2018-07-13T16:19:17+02:00Marzo 16th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su Come creare subito un bass groove che spacca!

LEZIONI DI BASSO: CALIFORNICATION BASS TUTORIAL

1 minuti! Questo è il tempo di lettura stimato per questo articolo

CALIFORNICATION BASS TUTORIAL

Per la video lezione di basso di questa settimana optiamo per un tutorial. “Californication”, brano dei Red Hot del 2001, tratto dall’omonimo album. Una delle prime “ballad” dei Red Hot, volendo vedere, che dopo anni di un crossover sporco di funk -rock con questo disco vanno alla ricerca di sonorità un pò più morbide. Ma, per il buon Flea, questo non significa assolutamente nulla… Anzi, anche in brano apparentemente tranquillo come questo, riesce a farcire la bass line con idee e spunti a dir poco interessanti.

La cosa che colpisce di più del basso di Californication è la continua ricerca di idee melodiche ma senza tralasciare la tecnica, in un crescendo ritmico che esplode nei ritornelli, dove, a ben vedere, il basso diventa un pò di più semplice esecuzione, per poi tornare morbido ( ma tecnicamente complesso, con l’ultilizzo di bicordi ) in accompagnamento del solo di chitarra.

L’analisi di questo brano che propongo nel video, parte dal riff introduttivo, che si prolunga poi anche sulle strofe: in questa parte fate molta attenzione alle legature nella prima frase e curate molto il tocco. Potete decidere da soli la diteggiatura, come spiego nel video, anche se quella che vi suggerisco è quella più utilizzata.

Mentre il ritornello è la parte più semplice del basso di Californication, prestate molta attenzione a cioò che succede sul solo di chitarra…

Che dire di questo brano? Beh, la discografia dei Red Hot è una delle più ricche bassisticamente tra i gruppi degli ultimi 20/30 anni, e questo forse non è certo il pezzo migliore che hanno realizzato. Ma di sicuro questo disco, questo brano e anche il video annesso, hanno contribuito notevolmente a rendere ancora più popolare la band californiana, Flea e anche, di riflesso, il nostro amato basso elettrico. Quindi è un brano importante, che ogni bassista dovrebbe avere in repertorio, secondo me.

E qui trovate uno spunto per iniziare.

Quindi alzate il volume dell’ampli e buon divertimento!!

Di |2018-07-13T16:19:46+02:00Marzo 2nd, 2018|basso elettrico, musica, red hot chili peppers|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO: CALIFORNICATION BASS TUTORIAL

Lezioni di basso: Plettro sul basso? si, grazie!!!

1 minuti! Questo è il tempo di lettura stimato per questo articolo

Lezioni di basso: Plettro sul basso? Si, grazie!

Snobbato da molti ed etichettato come “diabulus” che neanche il tritono: stiamo parlando del plettro sul basso elettrico.

Si può usare? Perchè? Come si fa?

Iniziamo col dire che sicuramente la sonorità che apporta il plettro al nostro basso è abbastanza settoriale: difficilmente vedrete un bassista jazz suonare con il plettro sul basso… Ma è altrettanto vero che, stando in generi quali rock, hard rock e heavy metal, spesso il suono del plettro sul basso non solo è appagante, ma anche insostituibile.

Pensate, ad esempio, a 3 brani, esattamente quei brani che trovate in questa ultima delle mie video lezioni di basso…3 brani in cui il suono del plettro sul basso sono proprio il marchio di fabbrica. Partiamo con un brano rock anno 90, dei Cranberries della compianta Dolores O’ Riordan: la mitica “Zombie”; provate a suonare l’intro di Zombie con le dita e vi renderete conto subito che c’è qualcosa che non va… Innanzitutto la ritmica, che è pensata per essere suonata col plettro sul basso e con le dita non solo non renderebbe, ma diventerebbe anche di difficile esecuzione, quanto meno “innaturale”.

Altro esempio, di altro genere: un brano dei Metallica dal Black album: “My friend of misery”; ascoltate attentamente l’intro e vi renderete conto che quell’arpeggio, quasi “chitarristico” non può essere eseguito che con il plettro. ( il buon Newstead in questo ha da insegnare, a mio modo di vedere ).

Ultimo brano da eseguire assolutamente con il plettro sul basso non può essere che la mitica “Celebrate”, degli irlandesi An emotional Fish. E che cos’è, vi starete probabilmente chiedendo… Allora proviamo così: non può essere che la mitica “Gli spari sopra”, di Vasco… Ok? Ovvero la cover di “Celebrate” di cui sopra. Anche questo, classico esempio di brano che non potete pensare di eseguire senza plettro, sul basso.

Quindi: armatevi di buona volontà e pazienza, ed eseguite questi semplici esercizi di tecnica che vi mostro nel video, per un primo approccio a questa tecnica non prettamente bassistica, ma che può dare molte soddisfazioni anche sul nostro amato basso elettrico.

Provate, provate, provate e…let me know!!

 

Di |2018-07-13T16:22:04+02:00Febbraio 23rd, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su Lezioni di basso: Plettro sul basso? si, grazie!!!

Titolo

Torna in cima