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COME SUONARE SUBITO TUTTI I GENERI COL BASSO!

Si, lo ammetto, il titolo può risultare abbastanza ingannevole.

Mi sembra quindi doveroso fare una premessa: non è guardando un video di pochi minuti che si può pretendere di imparare a suonare veramente tanti generi musicali ( “tutti”, come dico nel titolo, è praticamente impossibile anche solo classificarli, se vogliamo ).

Allora perché questo nuovo video? Perché questo articolo?

 

Il vero motivo per cui ho realizzato questa lezione è che mi piacerebbe invitarvi a riflettere sull’importanza di saper affrontare più stili musicali possibile, senza pregiudizi di sorta, preoccupandosi solo del fatto che ogni elemento nuovo può rappresentare un tassello in più nella vostra conoscenza bassistica.

Sia che siate aspiranti artisti o aspiranti turnisti ( vi invito se non l’avete ancora fatto, a leggere questo mio articolo per capire cosa intendo ), avere un ampio bagaglio musicale è di massima importanza. Se siete turnisti ( o vorreste diventarlo ) dovrete essere pronti ad affrontare più situazioni possibili, anche molto diverso tra di loro, e quindi appare scontato conoscerne almeno le basi. Se siete artisti, potreste apparentemente sembrare esenti da questo tipo di lavoro, ma in realtà, se ci pensate bene, è forse ancora più importante per voi.

La conoscenza di più generi e stili porta miglioramenti alla propria visione globale della musica, e se vi lasciate influenzare, da stili magari anche molto diversi dal vostro preferito, vi potrete trovare ad avere nuove idee, in fase di composizione e arrangiamento, che altrimenti non avresete mai avuto.

 

Innanzitutto lasciatemi charire una cosa: se parlo di generi, mi riferisco soprattutto ai grossi “blocchi” della musica: rock, blues, funky e jazz.

Immaginiamo di ragionare semplicemente su questi 4, per poi estendere il discorso a tutti i generi che vogliamo. Ognuno di questi generi è caratterizzato sempre da 2 fattori base: armonia e ritmo.

Della prima ce ne accorgiamo subito ovviamente quando ci riferiamo al jazz o derivati. Sarà capitato anche a voi, almeno una volta, di sentire qualcuno che tenta di rendere più “jazzy” un brano dalle armonie molto semplici: l’uso di accordi particolarmente “tesi”, come si dice in gergo, con l’aggiunta di note alterate, settime, none e quant’altro, è quello che ci porterà in questa direzione. Di contro, se volessimo rendere un brano più “rock”, potremo trasformare i suoi accordi in “power chord”, omettendo le terze ed aggiungendo una sana distorsione, e di sicuro ci avvicineremo al risultato sperato.

Ora, dato per assodato che ragionare dettagliatamente sull’armonia richiederebbe tempo e competenze, e non possiamo permetterci di approfondire l’argomento in queste poche righe, proviamo a concentrarci sulla questione ritmica.

Il discorso fondamentalmente è simile a quello fatto sull’armonia, ma non avendo gli accordi di mezzo, possiamo verificare tutto subito solo con il nostro strumento e l’ausilio di una drum machine ( o meglio ancora di un batterista, se ne avessimo uno disposto a sperimentare con noi ).

Il lavoro da fare è molto semplice: stabilite una semplice progressione di accordi; io per esempio, nel video, ho utilizzato la classica progressione VI-IV-I-V che altro non è che la sequenza di accordi di…”Despacito” ( ok, me lo sono meritato, iniziate pure ad insultarmi…).

Guardate cosa succede se su questi semplici accordi proviamo a suonatr ritmiche diverse. Quello che suona simile, iniza a prendere forme diverse, facendo percepire un “mood” piuttossto che un altro, anche molto diversi tra loro.

Come fare per imparare a gestire queste ritmiche e di conseguenza questi stili, e anche altri?

Qui trovate le partiture complete di ciò che ho eseguito nel video e in aggiunta anche un pdf contenente alcuni patterns di riferimento. Potrete usarli come volete, riadattandoli a qualunque contesto, qualunque sequenza di accordi o brano; imparare a conoscere bene un determinato genere musicale richiede tempo, e in particolare il tempo dovrete impiegarlo per imparare quali sono le idee base di quel genere; ritmicamente parlando, quindi, più patterns conoscerete e meglio saprete gestire quel modo di accompagnare. Ovviamente è altrettanto importante che sviluppiate l’orecchio su un determinato genere anche andando ad ascoltare i dischi dei suoi artisti principali, ma questo, in fondo, è puro divertimento…

E allora, qual è il tuo genere musicale preferito?

Di |2019-02-15T11:43:57+01:00Febbraio 15th, 2019|basso elettrico, Esercizi per basso, musica, teoria musicale|Commenti disabilitati su COME SUONARE SUBITO TUTTI I GENERI COL BASSO!

Flea: quando il funk incontra il punk!

 

Nuova serie di appuntamenti, sia sul mio canale che sul mio blog; analizzerò, nel corso delle prossime settimane, diversi bassisti, cercando di capirne le caratteristiche principali.  Il primo bassista di cui mi andava di parlare è Flea, il celebre bassista dei Red Hot Chili Peppers.

 

Per chi non lo sapesse, i Red Hot pubblicano il loro primo album nel lontano 1984, e fu subito chiaro con chi avevamo a che fare. Nasceva in quel periodo, in California, qualcosa che successivamente avremmo imparato a chiamare “crossover”, un miscuglio di generi e stili musicali decisamente lontani gli uni dagli altri, normalmente. I Red Hot erano infatti in grado di mescolare rap, punk e… funky. Fu grazie a questa terza componente che Flea potè risaltare.

Le sue parti di basso fin da subito si rivelarono “non convenzionali”, caratterizzate da groove molto funk nelle ritmiche ma molto punk nell’intenzione. Il suono del basso di quel tipo si era sentito fino a quel momento in rari casi e quasi sempre legato all’uso del plettro.

Flea invece riuscì nell’intento di rendere funky anche ciò che funky non era…

I primi dischi dei Red Hot suonavano però sicuramente molto strani, forse un po’ troppo strani e non ebbero ancora il successo planetario che arriverà un po’ più tardi.

Nell’88 muore Hillel Slovak, primo chitarrista della band, a causa del suo abuso di sostanze non proprio legali; più o meno contemporaneamente Jack Irons, batterista della band decide di mollare, probabilmente scosso dalla perdita ( lo ritroveremo più avanti nei Pearl jam ).

E’ a quel punto che subentrano i 2 nuovi elementi che insieme a Flea e Kiedis hanno formato i Red Hot Chili Peppers come li conosciamo: John Frusciante e Chad Smith.

I 4 entrano in studio e il primo disco con la nuova formazione  esce nel 1989. Si tratta di Mother’s milk, che ottiene un ottimo successo anche di vendite e consolida la band californiana come una delle più conosciute del momento. Flea si distingue subito e sul disco realizza parti di basso memorabili come quella di “Magic Johnson”, la cover di “Higher ground” di Stevie Wonder, ma soprattutto “Stone cold bush”. Slap e suono potente che si mischiano con il groove più funk, per una sonorità nuova e sconvolgente, per quei tempi.

Ma, come si dice in questi casi, il meglio doveva ancora venire.

Il disco successivo fu sicuramente il capolavoro della band, “Blood sugar sex magik”, che vide i Red Hot chiudersi in una villa fuori Los Angeles per più di un mese. Ne risultò un album in cui il mix di funk, rock e rap aveva trovato la perfezione e non ci fu singolo di quel dsico che non divenne una hit. Per quello che riguarda il basso, Flea utilizzò prevalentemente un MusicMan, a cui aveva fatto riadattare il ponte. Il suono che ne uscì era maestoso e non c’è linea di basso di quel disco che non meriti di essere analizzata e studiata da ogni bassista del pianeta.

Arriva poi il primo momento di crisi di Frusciante che lo porta fuori dalla band; è il momento di Dave Navarro che realizza con i Peppers il disco “One hot minute”.

Al suo rientro, Frusciante accompagna la band nella realizzazione di un altro disco di enorme sucesso commerciale: “Californication”, disco in cui sono contenuti molti brani dalle linee di basso degne di nota ( una su tutte: “Around the world” ).

La favola dei Red Hot finisce poi con il successivo album “By the way”, in cui alla title track, brano dallo stile inconfondibile, vengono alternate parecchie ballads, che caratterizzeranno il sound della band da lì in poi.

Ma nonostante tutto a Flea dobbiamo riconscere sicuramente il merito di aver fatto sposare il funky con tutto quello che è rock: a volte punk, a volte metal, a volte rap… E il risultato, negli anni è stato qualcosa di unico, il suo marchio di fabbrica che ce lo fa riconoscere qualunque cosa suoni, già dalle prime note.

 

Di |2019-02-11T23:23:19+01:00Febbraio 1st, 2019|basso elettrico, Esercizi per basso, Funky music, red hot chili peppers|Commenti disabilitati su Flea: quando il funk incontra il punk!

Come suonare lo slap di Aeroplane!

Se sei capitato su questa pagina è perchè conosci bene la parte slap di Aeroplane, dei Red Hot Chili Peppers. E sai bene di cosa si sta parlando.

Di solito la procedura è questa: si inizia a suonare il basso perchè si inizia ad ascoltare assiduamente e con attenzione i dischi dei Red Hot, e si finisce a voler a tutti costi cercare di imitare Flea, soprattutto nelle parti di slap, appunto, che ogni volta, immancabilmente, al primo ascolto ci sembrano impossibili, oltre che meravigliose.

E la parte di slap di Aeroplane non fa certo eccezione; anzi, a mio modo di vedere, è il culmine raggiunto da Flea negli anni ’90 in quanto ad inventiva ed espressione.

Se sei capitato su questa pagina è perchè conosci bene la parte slap di Aeroplane, dei Red Hot Chili Peppers. E sai bene di cosa si sta parlando.

Se avete seguito le mie lezioni fin qui, vi ricorderete che nell’ultima ho parlato già di slap, elencando 5 riff di brani famosi di diverse ere, definendoli “facili”.

Ecco, della parte di Aeroplane tutto si può dire, meno che sia facile…

Certo, la difficoltà di un brano è determinata anche dal livello di chi lo approccia, questo va detto, però quando si cerca di sviscerare la tecnica di un bassista famoso e molto “caratteristico”, le difficoltà si incontrano comunque, a qualunque livello. Il bassista perfetto non esiste, ognuno ha i suoi limiti, oltre che ai suoi pregi, ovviamente, e tutti insieme formano lo stile, il marchio di fabbrica di quel bassista. Quello di Flea lo si riconosce ampiamente in questo brano, il suo slap è incisivo, pesante come il punk ma preciso come il funky, al tempo stesso, e tutto si può dire nasca da quel Musicman che suonava negli anni ’90, e dalla sua grossa mano da bassista esperto che impattava violentemente quelle corde, sempre nuove, probabilmente.

Per questo dico che sarà molto difficile copiarlo, ma infatti, lo scopo di questo video tutorial non è quello, ma semplicemente analizzare la parte così come l’ha suonata lui sul disco, cercare di ripeterla il meglio possibile, per poi cercare di personalizzarla al meglio. Attenzione che personalizzare non vuol dire stravolgere, il groove di base ( a cui presto molta attenzione nella prima parte di video ) deve essere eseguito così come è scritto, non si sgarra. Ma nei punti un pò più liberi ( la fine della seconda misura in ogni “giro” da 2 misure ), una volta assimilato il linguaggio si può pensar anche di esprimersi liberamente, quasi di “jammare” sul brano, sul groove funky dominato dai 2 accordi G-7 e C7.

Bene. Non mi resta altro che augurarvi una buona visione del video e un buono studio, su Aeroplane!
E non dimenticarti di iscriverti al mio canale Youtube se non l’hai ancora fatto, cliccando qui!

Se sei capitato su questa pagina è perchè conosci bene la parte slap di Aeroplane, dei Red Hot Chili Peppers. E sai bene di cosa si sta parlando.

 

Di |2018-11-15T23:46:03+01:00Novembre 16th, 2018|basso elettrico, Funky music, red hot chili peppers|Commenti disabilitati su Come suonare lo slap di Aeroplane!

5 giri di basso facili e famosi in SLAP

Quando si inizia a suonare dei giri di basso lo si considera tutti un pò un punto di arrivo, un pò perchè automaticamente rende il nostro strumento “protagonista”, un pò perchè è tecnicamente divertente, un pò anche perchè siamo abituati a vederlo fare dai grandi, spesso e volentieri durante i soli.

Giusto, i soli. Ma per il resto? Quando è utile lo slap? E in che modo?

 

Se provassi a chiederti di nominarmi i titoli di 5 giri di basso suonati in slap, te ne verrebbe in mente qualcuno? Quanti sono realmente i giri di basso in slap interessanti che si sentono nella musica che ascoltiamo quotidianamente

Visto? E’ proprio questo il problema. Se pensiamo a musica composta dagli anni ’70 fino a buona parte dei ’90, in un modo o nell’altro di parti di basso in slap ne possiamo trovare. Pensiamo a Sly & the familly Stone negli anni ’70, o ai Level 42 negli anni 80! E nei ’90 ovviamente il crossover, msichiando rock, funk e rap ha spesso prodotto parti di basso slappate interessantissime ( Vedi Red Hot Chili Peppers o Rage Against The Machine ).

Il problema è che poi negli ultimi 2 decenni le cose sono andate peggiorando, volendo vedere. Le grosse produzioni hanno visto una quasi totale messa al bando di giri di basso così predominanti, salvo rare eccezioni, e gli ultimi artisti che ne facevano uso hanno optato per eliminarlo dal loro sound ( basti pensare ai dischi più recenti dei R.H.C.P. ). Tutto ciò ha portato, a mio modo di vedere, a un calo di interesse notevole per questa tecnica e la conseguente crescita dell’idea che forse lo slap, per un bassista non è così indispensabile.

Ora, partendo dal presupposto che tutto è relativo e che, ovviamente, se suonate country, folk o simili, magari non ne farete proprio un uso spropositato, siamo tutti d’accordo che, per lo stesso principio che cerco di esprimere ormai da quando ho iniziato a scrivere e pubblicare lezioni, che per completezza è giusto saper fare un pò di tutto.

E, se vi ho convinti, in passato, a dedicare del tempo al reggae, al country e a cimentarvi nella teoria, credo che non sarà più di tanto difficile convincervi a dedicare del tempo allo slap.

E per farlo, sono andato a pescare 5 riff famosi, semplici da suonare, che possono esprimere al meglio la tecnica dello slap.

In ordine di difficoltà, sono abbastanza brevi e danno la possibilità a tutti di essere suonati; ovviamente decidete voi, in base al vostro livello, quanto tempo dedicare ad ogni singolo riff, prima di procedere col successivo. Trovate come sempre notazione e tabs nella pagina download, il video della lezione completa, e vi consiglio, per approfondire, di non fermarvi a questi 5 brani ma, ad esempio, andare a scovarne altre dei bassisti e degli artisti presi in considerazione.

Non mi resta che augurarvi buon slap! ( e non fatevi male al pollice, vi serve per i like…)

Di |2018-11-16T00:21:58+01:00Novembre 9th, 2018|basso elettrico, Esercizi per basso, Funky music, musica, red hot chili peppers, Senza categoria|Commenti disabilitati su 5 giri di basso facili e famosi in SLAP

Come scrivere una canzone col basso elettrico!

Sei un bassista, ma vorresti provare a scrivere una canzone. Ci hai pensato, vero? Come farò mai a scrivere una canzone col basso elettrico? Si può iniziare a comporre musica, col basso elettrico?

https://youtu.be/Q0U5q29U6sI

 

 

 

 

 

 

 

Beh, può sembrare strano, ovvio, tutti ci immaginiamo chi scrive musica seduto davanti a un pianoforte o al limite con una chitarra in mano.

Eppure un barlume di speranza c’è. Sei pronto? Stai per capire se si può, e come si fa, a scrivere una canzone col basso!

Va detto che, in realtà, molto dipende anche dal tipo di canzone che vuoi scrivere, dal genere, dalla strumentazione che intendi adottare per farla suonare ( anche se all’inizio probabilmente, si tratterà di un computer ).

Ma, in linea di massima, diciamo che puoi scrivere tutto quello che ti passa per la testa, anche suonando il tuo basso elettrico.

Vorrei soffermarmi principalmente su 3 tipi di composizione: la prima è la classica “canzone pop”: una sequenza di accordi ( progressione armonica ), una  parte ritmica , in cui incastrare quello che poin sarà il tuo giro di basso, e una bella melodia.

Il secondo tipo sarà un classico brano rock, dal riff di basso “forte”, riconoscibile, e su cui andremo ad incastrare una parte di chitarra e un solido groove di batteria.

E per finire proveremo a fare la stessa cosa, ma cercando di rientrare in schemi che si addicono di più al funky.

La prima tipologia ( canzone pop ) è effettivamente quella più insolita; generalmente sarebbe preferibile, dovendo partire dagli accordi, utilizzare un piano o al limite una chitarra, per iniziare. Ma, se hai già guardato questa mia lezione, in cui parlavo di armonizzazione della scala, e se hai dimestichezza con gli accordi suonati col basso, puoi tranquillamente provare a scrivere una sequenza di accordi interessante, come, ad esempio, quella che utilizzo nel video. Il mio consiglio è quello di stabilire prima quante misure dovrà occupare tale progressione, per poi riempire le misure con degli accordi piacevoli; magari tutti tonali, magari usando qualche dominante secondaria.

Una volta creata l’armonia puoi stabilire quale sarà il ritmo della canzone, immaginandolo ( e poi, magari programmandolo sulla drum machine ) per poi incastrarci sopra una parte di basso, che rispetti in linea di massi quelli che sono gli elementi caratteristici del pop ( esempio unisono cassa/basso ) o del rock ( esempio obbligo sugli ottavi di basso e Hi Hat ).

Sarebbe utile registrare tutto con una delle varie DAW disponibili, anche gratuitamente, e poi portare delle registrazioni agli eventuali musicisti che dovranno suonare il brano, magari dando il giusto mix di indicazioni precise e di  “carta bianca”, su cui elaborare le proprie parti.

In ambito più rock, il secondo caso è quello che prevede la stesura di una linea di basso accattivante, che stia anche in piedi da sola, per poi “farcilra” con un bel groove di batteria e ritrovarsi ad avere 2 possibilità: la prima è “monocordo”, un accordo solo che girra, su cui il chitarrista si possa magari sbizzarrire in effetti e ritmiche coinvolgenti, mentre la seconda è quella degli accordi che cambiano sulla nostra “nota fissa”, il cosiddetto pedale.Vi invito a provare e sentirne l’effetto.

Infine, se proviamo a prendere lo stesso riff inventato per il secondo caso, sincoparlo ed agiungere un batteria ed una chitarra funk, otterremo un ottima base di partenza per un brano di stile funky, appunto, su cui poter rappare o improvvisare a nostro piacimento.

Nel video ovviamente troverete dei dettagli un pò più approfonditi, e alcuni esempi suonati.

Quindi, non avete più scuse, imbracciate il vostro basso e provate a comporre!

 

Di |2018-11-02T11:09:15+01:00Novembre 2nd, 2018|armonia, basso elettrico, dominanti secondarie, Esercizi per basso, Funky music, musica, red hot chili peppers, teoria musicale|Commenti disabilitati su Come scrivere una canzone col basso elettrico!

LEZIONI DI BASSO: CALIFORNICATION BASS TUTORIAL

CALIFORNICATION BASS TUTORIAL

Per la video lezione di basso di questa settimana optiamo per un tutorial. “Californication”, brano dei Red Hot del 2001, tratto dall’omonimo album. Una delle prime “ballad” dei Red Hot, volendo vedere, che dopo anni di un crossover sporco di funk -rock con questo disco vanno alla ricerca di sonorità un pò più morbide. Ma, per il buon Flea, questo non significa assolutamente nulla… Anzi, anche in brano apparentemente tranquillo come questo, riesce a farcire la bass line con idee e spunti a dir poco interessanti.

La cosa che colpisce di più del basso di Californication è la continua ricerca di idee melodiche ma senza tralasciare la tecnica, in un crescendo ritmico che esplode nei ritornelli, dove, a ben vedere, il basso diventa un pò di più semplice esecuzione, per poi tornare morbido ( ma tecnicamente complesso, con l’ultilizzo di bicordi ) in accompagnamento del solo di chitarra.

L’analisi di questo brano che propongo nel video, parte dal riff introduttivo, che si prolunga poi anche sulle strofe: in questa parte fate molta attenzione alle legature nella prima frase e curate molto il tocco. Potete decidere da soli la diteggiatura, come spiego nel video, anche se quella che vi suggerisco è quella più utilizzata.

Mentre il ritornello è la parte più semplice del basso di Californication, prestate molta attenzione a cioò che succede sul solo di chitarra…

Che dire di questo brano? Beh, la discografia dei Red Hot è una delle più ricche bassisticamente tra i gruppi degli ultimi 20/30 anni, e questo forse non è certo il pezzo migliore che hanno realizzato. Ma di sicuro questo disco, questo brano e anche il video annesso, hanno contribuito notevolmente a rendere ancora più popolare la band californiana, Flea e anche, di riflesso, il nostro amato basso elettrico. Quindi è un brano importante, che ogni bassista dovrebbe avere in repertorio, secondo me.

E qui trovate uno spunto per iniziare.

Quindi alzate il volume dell’ampli e buon divertimento!!

Di |2018-07-13T16:19:46+02:00Marzo 2nd, 2018|basso elettrico, musica, red hot chili peppers|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO: CALIFORNICATION BASS TUTORIAL

SI PUO’ DAVVERO IMPARARE A SUONARE IL BASSO CON YOUTUBE?

SI PUO’ DAVVERO IMPARARE A SUONARE IL BASSO CON YOUTUBE?

Chiesto da chi ha un canale Youtube dedicato alle lezioni di basso può sembrare abbastanza un controsenso…

Ma qualcuno sa rispondere? E’ veramente possibile diventare dei bassisti esperti, semplicemente seguendo uno o più canali? Cosa manca alla lezione di basso “tradizionale” face-to-face? E i libri, o e-book, in commercio, possono essere utili per imparare a suonare il basso?

In questo video cerco di dare una risposta, che però, non può essere univoca. Alla base di tutto c’è un altra domanda, che chiunque all’inizio dello studio di uno strumento ( basso elettrico compreso ) dovrebbe porsi: Qual’è il mio obiettivo?

E’ fuori discussione che se l’obiettivo è il professionismo, probabilmente delle semplici video lezioni online per imparare a suonare il basso potrebbero non bastare…
In tutti gli altri casi, magari si, dipende! Dipende da quanto tempo avrete da dedicarci, da cosa vorrete andare a suonare e come!
Personalmente ritengo sempre che il rapporto insegnante/allievo che si genera nella lezione tradizionale sia ancora oggi insostituibile in quanto ad appagamento, e di sicuro ha anche dei vantaggi obiettivi ( la cura del dettaglio, la correzione immediata del difetto, il “feeling” ). Però è innegabile che l’avvento della rete e del suo essere gratuitamente a portata di tutti, ha sicuramente i suoi vantaggi.

Ora tocca a voi! Cosa ne pensate? Come vi state muovendo, se lo state facendo, per imparare a suonare?

 

Se vi è piaciuto questo video,

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http://www.youtube.com/mrdavidemartini

O VISITATE IL MIO SITO:

 

 

 

Di |2018-02-09T13:30:03+01:00Febbraio 9th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su SI PUO’ DAVVERO IMPARARE A SUONARE IL BASSO CON YOUTUBE?

COME SUONARE DARK NECESSITIES

 COME SUONARE DARK NECESSITIES

Vuoi imparare come suonare Dark necessities?

 

Beh, sicuramente se la tua passione è suonare il basso, prima o poi ti sei imbattuto in uno dei più grandi bassisti degli ultimi anni: il mitico Flea.

Da più di 30 anni ormai, i Red hot chili peppers spopolano in tutto il mondo e molto è dovuto anche alle innumerevoli parti di basso che il nostro sforna di continuo, disco dopo disco. Anche nell’ultimo lavoro non è stato da meno, elaborando questo meraviglioso lavoro, l’accompagnamento di DARK NECESSITIES!

 

DARK NECESSITIES BASS TUTORIAL

 

Il basso di Dark necessities è in pieno stile Flea bass, la solita giusta miscela di funk e rock, tiro e groove, insieme ad una meravigliosa parte di slap bass che fa prendere il volo alla strofa.

Se vuoi imparare come suonare Dark necessities con il basso, ovviamente devi avere già una certa dimestichezza con la tecnica di slap. Lo slap sul basso elettrico è una delle tecniche più divertenti e incisive, e non c’è dubbio che Flea sia un maestro indiscusso in tal senso. Nella parte del video tutorial “come suonare Dark necessities” mostro al microscopio ogni dettaglio della parte di slap bass del brano, cercando di aiutare anche chi sta muovendo ora i primi passi sul basso elettrico.

Ovviamente non c’è solo lo slap bass, da imparare, ma delle solide parti di basso sono presenti anche nel ritornello del brano e nello special. Quest ultimo in particolare non dovrebbe rappresentare un problema se hai già fatto qualche studio di tecnica ed in particolare se sai come suonare  le scale sul basso elettrico: si tratta infatti di eseguire 4 scale, di cui 3 maggiori ed una minore, niente di più.

La parte finale del brano riprende il ritornello, per poi chiudere sugli stessi accordi ma suonando una ritmica un pò diversa. In particolare alla fine, nota l’uso che fa dei bicordi di decima.

 

Ovviamente il brano non è dei più semplici, ma se il tuo obiettivo è suonare Dark necessities, di sicuro oggi puoi dire di aver mosso i primi passi. Ti consiglio vivamente, come sempre, di studiare le parti di basso molto lentamente, a metronomo, prima di provare a suonare sul brano.

 

Buono studio!

 

Di |2018-07-13T16:25:34+02:00Gennaio 12th, 2018|basso elettrico, musica, red hot chili peppers|Commenti disabilitati su COME SUONARE DARK NECESSITIES

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