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QUANDO NON C’ERA YOUTUBE

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Ehi Basswalkers!

 

Oggi voglio raccontarvi un po’ di come mi sono avvicinato al basso elettrico; sì lo so, probabilmente sarà un testo nostalgico tipico dei diversamente giovani come me, che quando si guardano indietro lo fanno un po’ come quelli che “ai miei tempi!” …

 

Alla fine, viviamo in un Paese e in un’era dominato dai luoghi comuni, “si stava meglio quando si stava peggio”, “non ci sono più le mezze stagioni”, e chi più ne ha, più ne metta; il senso è che, da una certa età in poi, quando si guarda al passato si vede solo il meglio; oggi fa tutto schifo, ieri era tutto bellissimo.

Peccato solo che, nella maggior parte dei casi, mentre lo vivevamo, quello “ieri”, lo odiavamo profondamente!

 

Allora, io ho iniziato a suonare il basso nell’estate del 1990; si, esatto, proprio nell’estate delle “Notti magiche” di Bennato, Nannini e Schillaci. Avevo formato la prima band dopo aver preso qualche lezione di chitarra, e come spesso accadeva, eravamo quattro chitarre e non c’era il bassista; per fortuna c’era almeno un basso, che uno di noi possedeva, e alla sua domanda “me lo reggi un attimo?”, risposi di si. Ecco, dopo 33 anni non l’ho ancora posato…

 

 

 

Lì possiamo dire sia iniziata la mia avventura bassistica; naturalmente suonavo in una band uno strumento che non avevo mai visto prima; quindi, ti lascio immaginare l’ansia da prestazione, ogni volta! Come risolverla?

Cercando di imparare quanto più possibile nel minor tempo possibile; e qui, i problemi: insegnanti di basso validi ce ne erano pochi e soprattutto, da totale inesperto, non sapevo neanche dove cercarli; il mio insegnante di chitarra si propose, ma mi accorsi subito che non era esattamente il suo mestiere, se non altro perché in una lezione di gruppo con cinque altri chitarristi, portare il basso non era la soluzione migliore per imparare…

 

Ci volle un anno e mezzo prima di scoprire che nel paese a fianco al mio c’era un gran bassista da cui finalmente riuscii ad andare a lezione, ma nel mentre, provai a studiare da solo: immaginate: niente internet, quindi zero tabs, zero negozi online in cui provare a cercare metodi o video (assolutamente vhs in ogni caso) e zero informazioni su negozi specializzati, trascrizioni di brani famosi…Niente di niente!

Ah, e naturalmente ai tempi il basso elettrico era bandito dai Conservatori e quelle poche scuole di musica pop-rock erano costosissime…

 

Quello che avevo erano un quaderno pentagrammato, uno stereo con cassette e vinili (anche il lettore cd l’avrei comprato più tardi).

 

E quindi?

 

Di certo in quel periodo ho sviluppato l’astuzia: qualche trucchetto e mi sono spaccato la mano con esercizi inventati da me (e quello mi sarebbe servito anni dopo, facendo l’insegnante); ma, di contro, ci ho messo molto più tempo di quanto ce ne avrei messo se fossi nato o avessi iniziato a suonare una quindicina di anni più tardi, almeno.

 

La morale?

 

Quello che voglio dire è che, se sei nella fascia di età in cui mi ritrovo io, dovresti renderti conto che se da un lato, per molti versi, può essere vero che “si stava meglio quando si stava peggio”, dall’altro lato non dovremmo sputare sempre contro le nuove tecnologie, i nuovi media e questo nuovo modo di vivere, ma anzi, dovremmo usarli a nostro favore.

 

Chi vuole iniziare a suonare il basso al giorno d’oggi o anche chi già suona ma vorrebbe migliorarsi e si arena sempre davanti al “non ho tempo”, dovrebbe capire quali sono i vantaggi di questa era: non hai tempo per andare da un insegnante a quattro chilometri da casa? O in una scuola? Benissimo: inizia seguire qualche lezione su YouTube (QUI trovi le mie, ad esempio), e se non ti basta, valuta un VIDEO CORSO! Lo segui da casa, smetti e riprendi quando vuoi, e ti costa meno…Giusto?

 

La tecnologia sotto questo punto di vista ci ha aiutato molto negli anni, approfittane!

 

O vuoi continuare a farti dare del boomer? 

 

 

Di |2023-07-20T12:20:23+02:00Luglio 20th, 2023|basso elettrico, Blog, teoria musicale|Commenti disabilitati su QUANDO NON C’ERA YOUTUBE

Le prove con la band: Quando son poche e quando troppe?

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         Le prove con la band: se ci sei passato sai di che parlo, se al momento sei “band-free”, non preoccuparti, prima di quel che pensi ti 
troverai in questa situazione...

 

         In ogni caso oggi voglio parlarti del non sempre semplice rapporto con le prove: sala prove, i colleghi musicisti, la preparazione a casa…Forse hai già capito dove voglio andare a parare.

Le prove con la band: Quando farle?

    Io credo che i musicisti, di ogni estrazione e preparazione si dividano in 2 macro-categorie: quelli che amano fare le prove con la band e quelli che invece le odiano.

Tendenzialmente la prima categoria è composta da quelli che magari suonano da meno tempo o comunque che non hanno particolari mire “live”, e che quindi vivono la sala prove come un buon passatempo, sicuramente divertente, impegnativo il giusto e che può regalare soddisfazioni, specialmente quando si provano brani piuttosto complessi e dopo tanta fatica si sente che finalmente escono bene.

 

         La seconda categoria, di contro, è spesso composta da musicisti semi-professionisti o quasi, che credono che le prove con la band siano una perdita di tempo, un investimento troppo oneroso, e fremono per uscire live con un repertorio raffazzonato di brani standard preparati velocemente, perché tanto si sa,…”la gente non capisce la differenza”.

 

         Ti sei riconosciuto in una di queste categorie? Bene, io personalmente dico di me stesso che sono un po’ “ballerino” tra le due, dipende dal contesto.

Quindi in realtà non credo che la seconda categoria sia da demonizzare assolutamente, anzi, in certi casi è l’unica opzione; ma bisogna stare molto attenti a non esagerare e soprattutto fare molto auto-critica prima di decidere come comportarsi.

 

         Se non hai nessuna mira da professionista credo sia giusto prendere tutto il tempo necessario per un buon numero di prove, non pensare subito ad uscire live, ma solo a suonare bene, e soprattutto suonare tutto ciò che ti piace.

         L’unico compromesso dovrebbe essere tra i membri della band: oggi io accetto di suonare un brano proposto da te, domani sarà il contrario. Non preoccupatevi di creare un repertorio troppo di nicchia, tanto anche con i repertori “fuffa” al giorno d’oggi si fa fatica a suonare…

 

         Lasciate la fuffa a chi deve campare di musica e quindi ha bisogno un ingaggio in più per mangiare e pensate a divertirvi. Quindi: FATE LE PROVE CON LA BAND, perché vi sono utili per il morale, per l’autostima e per migliorare. E cazziate come si deve il vostro collega che arriva alle prove in impreparato e che magari si crede pure superiore a voi…

 

         Di contro, se suonate per avere un’entrata, non necessariamente primaria, ma cospicua, allora è chiaro che sale prove, benzina, strumentazione diventano un investimento, che poi andrà ammortizzato con le date.

         Quindi meglio farne il meno possibile per mirare a suonare più possibile, magari in quei pochi posti rimasti che danno ancora dei cachet generosi. Ma per fare ciò bisogna avere le capacità: se non vuoi fare una prova in più, sei costretto a studiare BENE a casa, registra ogni singola modifica fatta ad un brano in quell’unica prova fatta e a casa ascoltala e studiala, se no avrai buttato via del tempo e avrete fatto una figuraccia.

        “Ma tanto la gente non si accorge degli errori” …Si ma il tuo batterista magari sì, e la prossima volta chiama un altro al tuo posto perché è brutto avere a che fare con chi non è preparato su un brano degli 883, anche se a casa suona “Confirmation” a memoria in 5 tonalità diverse…

 

Bene, allora a questo punto buono studio! Intanto ti consiglio, come sempre un giro sul mio canale YouTube

 

E se non l’hai ancora fatto, puoi iniziare proprio dai miei video corsi, che trovi qui!

Ci vediamo dentro, buon week end!

Di |2022-12-01T15:09:16+01:00Dicembre 2nd, 2022|basso elettrico, Blog, musica|Commenti disabilitati su Le prove con la band: Quando son poche e quando troppe?

SCONFIGGI I DOLORI DEGLI ESERCIZI PER BASSO ELETTRICO

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Gli esercizi per basso elettrico fanno male?

La domanda è lecita, visto che viviamo in un mondo sempre più cauto e attento a tutto ciò che può creare conseguenze positive per il nostro organismo…

Scherzi a parte, quando si approcciano gli esercizi per basso elettrico qualunque sia il nsotro livello, arriva sempre un momento in cui arriva qualche dolorino: a volte il polso, spesso le dita, può capitare la spalla; insomma: anche suonare il basso ha i suoi svantaggi, volendo vedere, dal punto di vista fisico.

In questa breve video-guida, in cui, prima di tutto, specifico più e più volte di non avere competenze in campo medico, a scanso di equivoci, cerco di darvi qualche consiglio per evitare che i dolori siano troppo intensi e vi costringano lonatani dal vostro amato strumento per troppo tempo.

Ripeto: non sono un medico. Se doveste notare problemi più gravi del previsto e in ogni caso se, giustamente, non voleste fidarvi delle mie dritte, rivolgetevi ad uno specialista, saprà sicuramente meglio di me cosa consigliarvi.

I miei sono, appunto, consigli, niente più, che a mia volta ho ricevuto negli anni e che, a dire il vero, mi sono stati anche molto utili. A volte per prevenire, a volte anche per “curare”, virgolettato d’obbligo dato che non si parla certo di chissà quali patologie; a tal proposito, la cosa più grave che vi potrebbe capitare, svolgendo con intensità i vostri esercizi per basso elettrico, è magari una tendinite. Con cui è bene non scherzare, certo, ma che arriva solamente in casi di uso spropositato degli arti che dedichiamo allo studio dello strumento.

Ora: nel video vi suggerisco 10 punti fondamentali ( che trovate poi anche sotto forma di elenco in un pdf scaricabile come sempre qui, nella sezione download, dopo esser i registrati ).

Descriverli a parole qui nell’articolo non è cosa semplice, il video serve a questo; ma se proprio non doveste riuscire a vederlo subito, vi anticipo alcuni consigli: cercate sempre di effettuare un riscaldamento prima di iniziare a lavorare, un pò di strtching per i polsi e qualche esercizio di tecnica per iniziare.

Prendetevi delle pause, tra i vari esercizi, non cercate di fare tutto di fila, in base a quanto tempo avrete da dedicare allo studio, cercate sempre di dividerlo tra pratica e pause. E anche cercando la costanza nei giorni, cercate di non prendervi pause troppo lunghe per poi massacrarvi quando potrete ricominciare.

Attenzione alla postura e al relax, cercate di non essere troppo tesi e di rilassarvi quanto più possibile prima di iniziare; se ne avete la possibilità cercate di esercitarvi in un ambiente che vi metta a vostro agio e vi faccia sentire comodi; attenzione anche all’illuminazione, in modo particolare se dovrete andare a leggere; non fate troppe ore davanti a un display o monitor, cercate di stampare gli esercizi che vi servono e seguiteli da carta.

Se già avete situazioni di band, e quindi andate a suonare, attenzione al carico e scarico degli strumenti; il basso nelle custodi morbide, cercate di portarlo sempre su 2 spalle, attenzione a come prendete l’ampli ( fatevi aiutare se necessario )

 

E questo, per ora è tutto, per entrare nel dettaglio ascoltate bene ciò che dico nel video, e… state in salute!

 

Di |2018-11-29T15:39:56+01:00Novembre 30th, 2018|basso elettrico, Esercizi per basso|Commenti disabilitati su SCONFIGGI I DOLORI DEGLI ESERCIZI PER BASSO ELETTRICO

I 5 RITMI FUNKY CHE TUTTI POSSONO SUONARE DA SUBITO

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I 5 RITMI FUNKY CHE TUTTI POSSONO SUONARE DA SUBITO

I ritmi funky, sul basso, sono i più affascinanti.

 

E su questo, credo, nessuno possa e voglia discutere. Chiunque si avvicini al basso elettrico, prima o poi si imbatte in questo meraviglioso genere, o, anzi, più spesso avviene il contrario, ovvero ci si avvicina al basso dopo aver conosciuto questa musica, il funky, elemento portante di tutta la black music.

Che cos’è il funky? Da dove nasce? Come si suona?

Non basterebbero tutte le pagine di questo sito per sviscerare realmente tutto quello che c’è da dire a proposito, e, oltretutto non è lo scopo di questo articolo, e di questo video. L’unica cosa che vorrei fare, qui, è dare degli input, a chi è realmente interessato ad apprendere alcuni elementi di questo meraviglioso stile, sul basso elettrico.

Come sempre, consiglio a chi non dovesse conoscere nulla o poco della musica in questione, di farsi inizialmente una cultura, semplicemente con l’ascolto; al giorno d’oggi la parola funky richiama a molti gruppi un pò più attuali, quali possono essere i Red Hot Chili Peppers, che grazie al genio di Flea hanno saputo mescolare con maestria altri generi al funk, dal rap al rock, e i risultati sono sotto gli occhi ( e le orecchie ) di tutti. Ma il funky, quello un pò più puro, nasce da più lontano, e quindi vi rimando all’ascolto di James Brown, per esempio, o band come i Funkedelic, Sly and Family Stone, solo per citarne alcuni, ma anche gli Earth Wind and Fire, e, naturalmente i Tower of Power del grande Rocco Prestia.

Per iniziare a suonare da zero un genere così complesso e intrigato ritmicamente, l’unica cosa che vi posso consigliare è partire da elementi un pò più semplici, come possono essere i groove che vi propongo nel video.

Trovate la spiegazione di come eseguirli, la partitura in notazione tradizionale e le tabs, e potrete scaricare anche i loop di batteria su cui esercitarvi, una volta che sarete riusciti ad eseguirli a velocità interessanti.

Nel video, ovviamente trovate tutti i suggerimenti per eseguirli al meglio, e, perchè no, per provare anche a cercare delle vostre varianti, funzionali a ciò che stare suonando e vorrete rendere funky!
Non mi resta che augurarvi buon lavoro, e… Buon Funky!!!

Di |2018-07-13T16:06:49+02:00Giugno 1st, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su I 5 RITMI FUNKY CHE TUTTI POSSONO SUONARE DA SUBITO

LEZIONI DI BASSO: SUONARE IL BASSO CON 3 NOTE

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COME SUONARE TUTTO CON SOLO 3 NOTE!

Lo so, a questo punto, con una frase del genere, sembra che io vada a dare ragione a chi pensa che suonare il basso sia facile…

 

In realtà le cose si complicheranno un pò quando scoprirete che le 3 note a cui mi riferisco, sul basso sono, come de resto un pò su tutti gli strumenti, quelle che formano la cosiddetta “triade”; e non sto parlando di qualcosa di mistico, state tranquilli…

In musica per triade si intende un accordo formato da sole 3 note ( ma questo, se avete seguite qualcun altra delle mie video lezioni di basso, dovreste già saperlo ). Così come dovreste già sapere che una triade formata dalla prima, la terza e la quinta nota della scala maggiore, si chiama triade maggiore.

Benissimo. Quello che state per scoprire può cambiare radicalmente la vostra vita. In meglio, sia chiaro.

Ok, forse ho esagerato, non cambierà la vostra vita, ma di sicuro la vostra vita musicale, o per lo meno il vostro modo di suonare il basso elettrico, questo si, potrebbe farlo.

Per dire di conoscere realmente gli accordi, dovrete prendere confidenza con il concetto di “rivolti”. Cos’è un rivolto? Un rivolto è una posizione dell’accordo, che vede al basso una nota che non sia la tonica. Ogni accordo ha, quindi, tanti rivolti quante sono le sue note meno una. Per fare un esempio, la triade maggiore ha posizione fondamentale I -III – V; il suo primo rivolto sarà: III –  V – I ( dove I verrà ovviamente suonato all’ottava superiore ); il secondo rivolto sarà V – I – III.

Per noi bassisti questa cosa significa letteralmente guadagnare 2 posizioni “nuove” sulla tastiera del basso per poterli suonare; ma… A cosa mi serve tutto ciò?

Innanzitutto ad esplorare ancora meglio la tastiera e scoprire dove potere suonare alcune note anche molto acute, sfruttando gli intervalli contenuti negli accordi; in secondo luogo, la conoscenza delle note facenti parte degli accordi aiuta tantissimo in fase di composizione, di qualunque tipo, quindi sia che vogliate costruire delle potenti linee di basso per accompagnare, sia che siate interessati all’idea del solo di basso, da qui, comunque, dovrete partire.

Come unire tutte queste cose? Beh, direi che è giunto per voi il momento di guardare il video, in cui cerco di dare esempi pratici di come portare sul basso tutto quello che vi hi raccontato in queste righe.

Buona suonata!

Lezioni di basso

Lezioni di basso elettrico

Di |2018-07-13T16:16:31+02:00Maggio 12th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO: SUONARE IL BASSO CON 3 NOTE

SUONARE IL BASSO: I 5 ERRORI DA NON FARE QUANDO INIZI!

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I 5 ERRORI DA NON FARE QUANDO INIZI A SUONARE IL BASSO!

Nella video lezione di oggi vi invito a ragionare al contrario: non alle cose da fare, e da curare, quando andrete a suonare il basso, ma a quelle che assolutamente non dovete fare.

Sono di diversa natura, ma tutte ugualmente importanti, quindi, come dico sempre, imbracciate il vostro basso, armatevi di un pò di pazienza, e iniziate a seguirmi!

Il primo errore di cui voglio parlarvi è abbastanza comune tra quelli che iniziano a suonare il basso da zero e non prendono lezioni: riguarda l’impostazione della  mano sinistra. E’ una tendenza comune, dopo che si è suonata una nota, alzare il dito che ha appena premuto la corda per fare spazio al successivo… sbagliato!! Le dita che hanno già suonato devo continuare a premere la corda e le altre dovranno andare a sommarsi! ( Forse guardare il video vi può aiutare a capire meglio cosa intendo )

Altro errore comune, sempre relativo all’impostazione delle mani riguarda però la mano destra: utilizzate sempre 2 dita! E cercate di alternarle sempre, per lo meno all’inizio, per acquisire sicurezza col movimento. Non è facile coordinarsi, soprattutto se siete in quella fase in cui, per l’appunto, starete curando anche la mano sinistra. Ma provate, provate e riprovate, finche non vi sentirete a vostro agio con il movimento corretto!

Nel cercare di risolvere questi 2 problemi, dovrete inoltre cercare di risolverne un altro: il terzo errore che si fa solitamente quando si cerca di imparare a suonare il basso è quello dell’uso del metronomo. Attenzione: non mi riferisco al fatto che spesso venga snobbato e non lo si usi ( cosa anch’essa sbagliata, ma che viene in un secondo momento ). Nella fase iniziale l’errore è utilizzarlo anche quando non si dovrebbe! Se state lavorando alla tecnica, fondamentalmente state facendo “ginnastica per le dita”, NOn vi serve farlo a tempo! Anzi, nella maggior parte dei casi sarà un ostacolo in più! Assimilate bene i meccanismi delle dita, e solo quando ci sarete riuscite, provate a ripetere gli stessi movimenti a tempo!

4° errore: L’amplificatore. So che all’inizio molti preferiscono non averlo, “tanto mi sento lo stesso”, “tanto non devo suonare con nessuno”… Ma, fidatevi, quando suonate con un suono amplificato, anche di poco, al vostra sensibilità sullo strumento cambia, anche di parecchio. Cercate fin da subito di infilare lo strumento in una scheda audio, un vecchio ampli scassato, il vecchio stereo di casa ( pessima soluzione, a dir la verità, ma se non ne avete altre, neglio che niente… ) e cercate di ascoltare sempre il vostro suono filtrato da un amplificatore, ok? Questo vi aiuterà molto in seguito…

E per finire in bellezza, 5° errore: mettetevelo bene in testa, scrivetelo a caratteri cubitali sul muro di casa vostra, o dove volete: il basso non è lo strumento più facile da suonare. Il basso non è uno strumento facile da suonare. non esistono strumenti facili da suonare, ficcatevelo bene nella vostra testolina… Se volete suonarlo male, allora accomodatevi, non seguite neanche più le video lezioni, nè le mi nè  quelle di altri! Ma se vi incuriosice, volete provare, vi piacerebbe saperne di più, eccetera, allora sappiate che le difficoltà ci sono e non sono poche, se volete suonarlo bene, questo strumento.

Ad esempio, provate ad ascoltarvi questi 5 dischi, provate a suonare anche solo 1/10 di quello che fanno i vari bassisiti su questi dischi, e poi ne riparliamo…

I dischi sono:

1 ) RAGE AGAINST THE MACHINE – RAGE AGAINST THE MACHINE ( 1992 )

2) BLOOD SUGAR SEX MAGIK – RED HOT CHILI PEPPERS (  1991 )

3) SOUL VACCINATION LIVE – TOWER OF POWER ( 1999 )

4) POSITIVITY – INCOGNITO ( 1997 )

5) HEAVY WEATHER – WEATHER REPORT ( 1977 )

Buon ascolto!!!

Suonare il basso

 

Di |2018-07-13T16:16:58+02:00Aprile 27th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su SUONARE IL BASSO: I 5 ERRORI DA NON FARE QUANDO INIZI!

LEZIONI DI BASSO: IMPARA SUBITO TUTTE LE NOTE DELLA TASTIERA

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LEZIONI DI BASSO: IMPARA SUBITO TUTTE LE NOTE DELL TASTIERA

 

 

Se avete seguito un pò delle mie lezioni di basso, vi sarete accorti che, spesso e volentieri, cerco di rispondere a dei quesiti che sono abbastanza comuni tra chi si avvicina allo strumento.

E anche oggi, in questa nuova vorrei aggiungere un tassello a queste lezioni di basso, che definire fondamentale sarebbe riduttivo.

Uno dei quesiti che mi sento rivolgere più spesso è ” Ma come faccio ad imparare tutte le note sulla tastiera?” oppure “Ma tu sai veramente dove sono tutte le note sul basso?“.

Ebbene, se anche tu sei tra quelli che si pongono questi quesiti, probabilmente sei arrivato nel posto giusto: sarà proprio qui, all’interno di una delle mie consuete lezioni di basso, che cercheremo di svelare il mistero…

Sei pronto? Armati del tuo basso, ampli, e un pò di pazienza.

Già, la pazienza, questa sconosciuta. Sembra che sempre di più, col passare del tempo, aumenti il numero di coloro che vorrebbero imparare le cose subito, senza perderci molto tempo. Francamente trovo questa pratica abbastanza sconveniente, ma va da sè che il mondo va così, e non sono certo io a poterlo cambiare, sembrerebbe. La pazienza, in questo caso, ci porterebbe ad un percorso di studi tradizionale, in cui, per imparare realmente dove sono tutte le note sulla tastiera del basso, bisognerebbe partire da un buon esercizio sulla lettura del pentagramma, qualche nozione teorica, e via via, conoscere tutto sempre meglio, compresa la tastiera del basso elettrico…

Ma siamo nell’era e nel paese del “fatta la legge fatto l’ inganno”, e quindi, sicuramente, molti vorranno sapere se c’è una scorciatoia per imparare le note sulla tastiera!

Ebbene sì, c’è una scorciatoia; ma sappiate che richiede comunque impegno e dedizione. E comunque richiede un minimo di conoscenza della teoria musicale.

Le nozioni di teoria musicale da conoscere sono, banalmente, la differenza tra tono e semitono, come si individua sul basso elettrico, e come è formata la scala maggiore. Ipotizziamo di iniziare dalla scala maggiore di do. Sapete qual’è vero? Per chi non lo sapesse è questa: do re mi fa sol la si do.

Ora, sempre per chi non lo sapesse, questa scala è caratterizzata un “modo”, detto “modo maggiore”, ovvero una disposizione di toni e semitoni al suo interno che risponde a questo schema: tono-tono-semitono-tono-tono-tono-semitono.

Cosa significa? Che tra le prime 2 note (do-re) abbiamo un tono di distanza, idem tra re e mi, un semitono tra mi e fa, e così via…

Ora: considerate che la tastiera del basso elettrico è divisa in semitoni, ovvero un tasto=un semitono; va da sè che 2 tasti=1 tono ( 1 tono=2 semitoni ).

Tutto ok fin qui?

Bene. Ora, se consideriamo che ogni corda suonata a vuoto, corrisponde ad una nota ( sol, re, la, mi ), avete il sistema per individuare TUTTE LE NOTE DELLA SCALA DI DO MAGGIORE su tutta la tastiera.

E questo è infatti il miglior lavoro che potete fare per imparare dove sono le note. Iniziate dalla corda sol: la prima nota sarà appunto il sol ( corda a vuoto ), cercatevi il la ( sol-la=1 tono= 2 tasti ) e via dicendo.

Cercate poi di acquisire sicurezza suonandovi ripetutamente tutta la scala di do maggiore usando solo una corda, avanti e indietro. Ditevi mentalmente i nomi delle note che toccate, mentre suonate.

Poi provate, con tutti i limiti del caso, ad improvvisare delle melodie, saltando avanti e indietro per le note della scala di do maggiore sulla corda sol del basso.

Continuate poi con le altre corde e…con le altre scale maggiori.

Come ricavare le altre scale maggiori?

Beh, potreste iniziare guardandovi il video, poi vi suggerisco un buon libro di teoria musicale… E se proprio non volete il libro di teoria, sul mio libro “Il basso elettrico dalla A alla F”, che potete trovare qui, avrete un capitolo dedicato alle nozioni teoriche utili a suonare il basso elettrico oltre a diversi esercizi.

Bene, anche per questa settimana credo di avervi tediato abbastanza. Se non fosse così, per le prossime lezioni di basso elettrico, sapete dove trovarmi!!

 

 

 

Di |2018-07-13T16:14:59+02:00Aprile 13th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO: IMPARA SUBITO TUTTE LE NOTE DELLA TASTIERA

LEZIONI DI BASSO: COME STUDIARE QUANDO HAI POCO TEMPO!

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LEZIONI DI BASSO:

COME STUDIARE ED ESERCITARSI QUANDO HAI POCO TEMPO

Una delle obiezioni più comuni che mi è capitato di sentirmi dire quando suggerisco di studiare ed esercitarsi sul basso, è tipo così: “eh ma…non ho molto tempo!”

Chiaro, se non si ha l’obiettivo del professionismo è sacrosanto che il tempo da dedicare al basso sia un pò poco; ma questo non toglie che, se organizzato bene, può comunque portare a degli ottimi risultati.

Come? Scopritelo in questo nuovo video!

L’idea è quella di organizzarsi innanzitutto la settimana ( e poi il mese, e poi l’anno… ) in modo che il tempo da dedicare al basso elettrico sia chiaro; non importa se tanto o poco, l’importante è saperlo prima. A volte sono meglio pochi minuti, ben fatti, col basso in mano, che un’intera giornata seguita da un lungo stop. Quindi, per farla breve, prima condicio sine qua non deve assolutamente essere la costanza, nell’esercizio sul basso elettrico.

Dopodichè, la mia idea è quella di dividere lo studio de basso in 3 “sottostudi”: la tecnica, il cosiddetto “studio attivo” ( ricerca ed applicazione dei principi studiati di volta in volta, guardate il video per approfondire il concetto ), e lo studio di un repertorio.

L’ideale sarebbe una sessione di studio divisa equamente tra questi 3 elementi, ma, alla luce del fatto che il tempo spesso è tiranno, diventa fondamentale ottimizzare quello che si ha a disposizione. Pochi minuti: fate un pò di tecnica e divertitevi a suonare almeno un brano; mezz’ora? provate a dividere il tempo per i 3 elementi; e via così…

L’importante, non mi stancherò mai di ripeterlo è darsi degli obiettivi reali e perseguirli con la costanza. Non importa quanto tempo dedicate allo strumento, ma fate che questo tempo sia di “qualità”, mirato cioè ad un singolo elemento di approfondimento, piuttosto, ma fatto bene.

Provate e fatemi sapere.

Che dire, allora…Buono studio del basso!!

 

Di |2018-03-30T15:21:21+02:00Marzo 30th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su LEZIONI DI BASSO: COME STUDIARE QUANDO HAI POCO TEMPO!

COME COSTRUIRE UN BUON GIRO DI BASSO IN POCHI SEMPLICI PASSAGGI

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LEZIONI DI BASSO

COME COSTRUIRE UN BUON GIRO DI BASSO IN POCHI SEMPLICI PASSAGGI

 

lezioni di basso

Giri di basso…

Come nasce un buon giro di basso?

Quali cose bisogna sapere per costruire una linea di basso efficace, bella e magari anche “originale”?

Se ti sei trovato più di una volta ad avere a che fare con il compositore della tua band, e alla frase “ho scritto un pezzo nuovo, facciamolo” hai tremato di paura…No problem sei nel posto giusto!!

In questa nuova video-lezione cerco di affrontare quelli che sono i passaggi principali per riuscire a costruire una linea di basso per un brano inedito, a prescindere dal genere, dal sound, e dallo stile.

Eh si, perchè, sotto sotto, per ogni tipo di musica che intendiamo proporre, la strada per costruire un efficace giro di basso è proprio la stessa.

Nel video, faccio riferimento alle 3 situazioni classiche, da cui, generalmente si parte:

1: Non c’è niente. Il brano è stato scritto piano/voce, chitarra/voce o in situazioni simili. Quello che dobbiamo fare è creare di sana pianta un giro di basso che funzioni. Impresa impossibile? No, se hai delle discrete conoscenza di teoria/armonia. Se non le hai… Abbile!!!! Eh si, conosccere come sono formati gli accordi, qualche nozione riguardante scale e tonalità, a prescindere dalla mera lettura del pentagramma, sono elementi fondamentali; che, quanto meno, possono accorciare anche di parecchio i tempi, per costruire un buon giro di basso. Partiamo dal ragionare sulle note degli accordi, facciamoci un’idea dello stile di base che vogliamo ottenere ( rock? funky? ). E partiamo da li, ipotizzando di costruire una linea utilizzando note e ritmiche “usuali” e che suonino bene. La fantasia ci deve essere, ma al servizio di qualche “paletto” utile a stare “dentro” l’idea di brano che avremo in mentet.

2: C’è tutto. Ovvero, il nostro amico compositore ha già pensato ad una linea di basso, e magari l’ha pure realizzata col suo bel basso che ha a casa, tra mille strumenti o con i suoni midi della scheda audio… In ogni casao, la prima cosa da fare è eseguirla nota per nota, eccezion fatta per quelle note “ineseguibili” ( ad esempio un Do grave su un 4 corde… ). Riadattiamo eventuali errori di questo tipo, eseguiamo la parte come ci è stato chiesto e apriamo un dibattito sul “cosa sarebbe meglio fare”, per migliorare la linea costruita a tavolino, anche e soprattutto in base al nostro gusto e alla nostra esperienza da bassisti.

3: Ci sono dei passaggi “obbligati”: ovvero, dei passaggi che vanno eseguiti in quel modo e non si può fare nulla altro. A volte, ad esempio, nel metal, possono essere dei riff di chitarra, da suonare all’unisono coi nostri amici delle 6 corde, per non creare linee che diano disturbo. A volte è più efficace fare le cose insieme, che tentare di suonare una cosa diversa che vada a “cozzare” con quello che già c’è.

E questo è un pò il quadro generale, dopodichè può succedere di tutto: si possono mischiare le carte, si possono trovare brani che iniziano con un riff obbligato e finiscono con dei giri di accordi più melodici; si possono trovare dei “vamp”, situazioni in cui ad accompagnare è un accordo solo, lunghissimo, che, a volte, ci dà la possibilità di esprimerci un pò più da “solisti”, e via così.

Il mio consigli, se volete ottenere dei giri di basso efficaci, è di ASCOLTARE tantissima musica, analizare giri id basso famosi, e sperimentare tanto, su tutti i generi, anche quelli lontani dal vostro preferito.

Provate.

Riprovate.

Provate ancora.

E fatemi sapere come è andata.

 

 

Di |2018-07-13T16:18:22+02:00Marzo 9th, 2018|basso elettrico, musica|Commenti disabilitati su COME COSTRUIRE UN BUON GIRO DI BASSO IN POCHI SEMPLICI PASSAGGI

COME SUONARE HYSTERIA DEI MUSE!

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HYSTERIA BASS TUTORIAL: COME SUONARE HYSTERIA DEI MUSE!

Il video di questa settimana è un… HYSTERIA BASS TUTORIAL ovvero un tutorial sulla bass cover di Hysteria, dei Muse.

Come molti sapranno, la parte di basso di questo brano non è delle più semplici, e,  complici la velocità a cui suona e il caratteristico suono distorto, ne fa un giro di basso tra i più belli e riconoscibili degli ultimi anni.

In questo hysteria bass tutorial cerco di non limitarmi a suonarlo, ma vado ad analizzare ogni frammento di brano, per capire tecnicamente come funziona.

Se volete imparare a suonare Hysteria, non dovete fare altro che mettervi comodi, imbracciare il vostro basso elettrico e seguire i miei consigli.

 

Come già spiegato in altre video lezioni, la cosa importante, nello studiare il basso elettrico, che si tratti di brani od esercizi generici, è prestare sempre molta attenzione all’utilizzo del metronomo.

HYSTERIA BASS TUTORIAL: COME STUDIARE IL BRANO

Il metronomo non ci indica solo se stiamo o meno andando a tempo, ma è utile per variare la velocità del brano da studiare sul basso. Prendiamo un singolo frammento di una frase, come può essere il bass riff di Hysteria, e lo dividiamo in pezzettini, che poi andremo a ripetere fino alla nausea, o meglio finchè non saremo in grado di eseguirlo con la giusta cura di suono, timing e intenzione.

Poi passeremo ad un frammento successivo e via così. Quando un sufficente numero di frammenti, utili ad avere un senso musicale, saranno stati eseguiti correttamente, allora potremo aumentare gradualmente la velocità fino ad eseguire il brano sull’originale.

Per spiegare come suonare Hysteria sul basso, ho preso le 3 parti principali, strofe ( e intro ), ritornello e strumentale e le ho smontate, cercando di capire nota per nota dove suonare sulla tastiera del basso e in che modo.

Un discorso a parte meriterebbe il suono del basso, fortemente caratterizzato dalla distorsione; un consiglio a riguardo: non perdete troppo tempo a cercare informazioni sulla strumentazione di Chris Wolstenholme ( Chris Wolstenholme gear ), cercate piuttosto di trovare un vostro sound, fatto sicuramente dal setup di effetti che preferite, ma anche e soprattutto dalle vostre dita…

 

Di |2018-07-13T16:26:09+02:00Gennaio 5th, 2018|basso elettrico, Muse, musica|Commenti disabilitati su COME SUONARE HYSTERIA DEI MUSE!

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