LEZIONI DI BASSO ELETTRICO: LE SCALE MODALI
2 minuti! Questo è il tempo di lettura stimato per questo articolo
LE SCALE MODALI
Le scale modali sono da sempre uno degli argomenti più richiesti e inseguiti da parte di chi si approccia allo studio del basso elettrico, o in generale, diciamo, di qualunque strumento.
Il perchè è presto spiegato: conoscere i modi delle diverse scale dà il senso di una certa “libertà” nella scelta delle note, e quindi del feeling da ricercare, principalmente in fase di improvvisazione ( o di composizione, anche , in realtà ).
Improvvisazione e composizione sono 2 concetti che di solito “cozzano” in un certo senso con il senso più stretto dell’essere un bassista; il quale, si sa, da sempre ( e anche giustamente, volendo vedere ) è relegato ad un compito di accompagnamento, in background, e in favore di chi improvvisa, magari, il più delle volte. Ma è anche vero, che in primis la conoscenza delle regole di teoria/armonia portano sempre a suonare qualunque cosa con maggior consapevolezza, e quindi anche a migliorare le nostre idee in fase di accompagnamento, ricerca delle linee di basso, dei “fill” , eccetera. E oltretutto secondo me essere pronti ad improvvisare anche al di fuori degli schemi canonici dell’accompagnamento bassistico, fa parte della completezza che ogni bassista moderno dovrebbe avere.
Cosa sono le scale modali, quindi? Da dove nascono? Come si usano?
Nel video cerco di rispondere a questi quesiti nel modo più esaustivo possibile, dando ampio risalto soprattutto alla domanda “da dove nascono?” Utile a mio modo di vedere, per capire poi realmente anche come usarle, le scale modali.
Sul basso il primo passo da compiere per comprendere a fondo il discorso è: partire dalla scala di do maggiore, suonarsela avanti e indietro pensando ad ogni suo grado. Una volta presa una certa familiarità con la scala maggiore sul basso, provate a pensare di voler ricostruire questa scal partendo da ognuna delle note che la compongono. Questo darà origine a 7 scale, ovvero 7 modi diversi tra loro, ognuno con una sua diteggiatura sulla tastiera del basso, ed ognuno con la sua caratteristica, con il suo “sound”.
Facciamo un esempio:
DO RE MI FA SOL LA SI DO ( Scala di do maggiore, considerato “prima diteggiatura )
RE MI FA SOL LA SI DO RE
MI FA SOL LA SI DO RE MI
…
E potrei continuare ( cosa che nel video faccio ) su tutte le 7 note. Osservate come le note rimangano sempre le stesse ( non ci sono # o b ), ma se vado a suonarle sul basso, scopro 7 “diteggiature” diverse: questi sono i 7 modi della scala maggiore, che prenderanno rispettivamente i nomi di: SCALA IONIA, SCALA DORICA. SCALA FRIGIA, SCALA LIDIA, SCALA MIXOLIDIA, SCALA EOLIA, SCALA LOCRIA.
Ogni scala, o modo, ha la sua caratteristica sonora e la sua corrispondenza con un determinato accordo; per i primi 6 modi c’è una relazione con una scala maggiore o minore, mentre il modo locrio è consideratao un modo semidiminuito ed è un discorso a sè.
Nel video ci spiego in modo abbastanza dettagliato come approcciarvi ai diversi modi, utilizzando anche la notazione e le tab, nonchè le brevi basi su cui esercitarvi e che trovate qui.
Come sempre, vi ricordo l’importanza di esercitarvi in modo costante e “attivo”, ovvero ascoltando sempre quello che esce dallo strumento e non il solo lavoro tecnico di osservare dove vanno le dita…
Buon basso!